Vademecum semi- serio per l’approccio ai siti archeologici non gestiti

Tomba dei giganti S'Ena 'e Thomes, Dorgali
Tomba dei giganti S’Ena ‘e Thomes, Dorgali
Vademecum semi- serio per l’approccio ai siti archeologici non gestiti

Qualche volta ci è stato chiesto qual è il modo migliore per approcciarsi ai siti archeologici, specialmente a quelli non gestiti. Pur non essendo delle eminenze in materia, abbiamo visitato centinaia di posti (in tutta la Sardegna) e perciò qualche consiglio ci sentiamo di darlo, nella speranza che possa essere d’aiuto. Dal momento che ci sono persone che si avventurano in campagna senza un briciolo di criterio, ci siamo trovati nella condizione di dover aiutare gente che si è persa in mezzo ai cespugli, che ha pestato l’osso sacro e che si è insanguinata le gambe: questo per colpa della loro dabbenaggine, detto chiaramente. Tutto quello di cui parleremo qui non è assurdo purtroppo, né inventato: abbiamo visto gente che davvero si comporta come descritto in questa nota, anche se sembra incredibile. In altri casi non abbiamo visto chi ha fatto certe porcate, ma ne abbiamo potuto osservare le conseguenze.

Per questo motivo vorremmo affrontare alcune tematiche importanti quali:

  • I TERRENI PRIVATI: spesso i siti si trovano all’interno di aziende, è vero. Si parte dal presupposto che non si può dare per scontato che tutto si può visitare, ma con alcuni accorgimenti è possibile vedere la maggior parte dei siti. Riteniamo sia molto importante rispettare i proprietari dei terreni, quindi se li incontrate siate educati e chiedete il permesso: siete a casa loro, anche se il patrimonio archeologico è di tutti. Urlare OOOOH non è il modo migliore di farsi notare, meglio salutare e chiedere. Molto difficilmente qualcuno vi dirà che non potete accedere, a noi non è mai successo. Se non trovate nessuno, abbiate comunque cura di chiudere sempre i cancelli: lasciarli aperti potrebbe consentire al bestiame di allontanarsi e questo non va proprio bene. State attenti a non far crollare i muretti a secco se proprio vi capita di saltarli e a non danneggiare reti o recinzioni varie. Anche il bestiame va rispettato: se dà segni di nervosismo per la vostra presenza allontanatevi, anche perché può essere pericoloso. In alcuni casi ci sono anche agriturismi o abitazioni private nei pressi dei monumenti archeologici: non saltate muretti, cancelli etc, perché il rischio è qualcuno si senta minacciato e/o infastidito e reagisca come meglio crede.

 

  • L’ABBIGLIAMENTO: ricordiamo che non serve andare in campagna tutti stilosi. Mettetevi comodi perché il glamour è più adatto ad altre occasioni. Meglio usare pantaloni lunghi da trekking oppure jeans non troppo attillati e resistenti, in quanto leggings e tute da ginnastica leggere potrebbero non proteggere le vostre gambe da spine, rovi etc. Shorts, gonne e vestiti sono tutto tranne che adatti per aggirarsi in siti non gestiti, meglio farne a meno. In merito alle scarpe, per noi è sempre meglio usare quelle da trekking, anche per evitare storte o scivoloni… in ogni caso, mai mettersi i sandali: è poco sicuro, per le spine e anche perché fanno poca presa. Inoltre abbiamo visto gente circolare con i tacchi… c’è bisogno di dire che metterli è inopportuno?

 

  • LE ZECCHE: ci sono eccome! E non serve rotolarsi beatamente nell’erba per prenderle, vi saliranno addosso comunque se non state attenti. Nel periodo in cui ce ne sono di più consigliamo di non usare pantaloni molto scuri dove potrebbero mimetizzarsi: vederle subito è fondamentale! Un paio di jeans chiari vanno benissimo, se ci sono zecche in arrampicata su di voi in questo modo risalteranno. Prima di risalire in macchina controllatevi bene, anche nelle pieghe del pantalone e nei posti dove potrebbero camuffarsi. Dal momento che sono molto pericolose fatelo sempre, vi ricordiamo che è sempre meglio essere un po’ paranoici che un po’ morti (cit.)

 

  • L’UBICAZIONE DEI SITI: vi consigliamo di non andare allo sbaraglio perché la nostra viabilità ha dei limiti, per usare un eufemismo. Perdersi è facile, perciò è molto meglio se guardate le strade dal satellite prima di partire. Una volta parcheggiata la macchina bisogna comunque arrivare nei posti e spesso c’è da camminare. Il consiglio è quello di seguire i sentieri, sempre!!! Non fate di testa vostra perché il territorio può essere insidioso, specialmente in alcune zone. Anche in questo caso è bene guardarsi l’ubicazione dei siti dall’alto e prendersi dei punti di riferimento. Wikimapia può aiutarvi, consultatelo! Non mettete in pericolo voi stessi e chi è con voi, se siete in gruppo non dividetevi a vanvera e non mettevi in testa di essere dei grandi esploratori. Attenzione anche a fidarvi solo dei navigatori, perché non vi avviseranno se c’è un leggero strapiombo o un fiume da guadare tra voi e il sito da raggiungere, vi indicheranno solo quale punto di strada è più vicino alla meta.

 

  • IL METEO: riteniamo che sia importante sapere come saranno le temperature e i venti e comportarsi di conseguenza. Per esempio, non è il caso di vedere un sito immerso in un bosco se ha piovuto per tutta la settimana: l’umidità e il muschio sulle pietre fanno scivolare! I siti non scappano, quindi programmate le cose con un po’ di buon senso se non volete farvi un paio d’ore di macchina per poi battere in ritirata perché il sito non è fruibile.

 

  • I MONUMENTI: dobbiamo dirvi che vanno tutelati? Non prendete iniziative del cavolo tipo strappare le erbacce tra una pietra e l’altra: rischiate di far cadere qualche pietra… e non è assolutamente il caso! Non deturpateli con scritte, incisioni e stupidaggini simili: se avete pensato di lasciare una testimonianza per i posteri sappiate che a nessuno gliene frega niente del fatto che siete passati di là, ma proprio a nessuno, fidatevi. I siti inoltre non sono stati edificati per sedute sataniche o balle varie: sono posti importanti in cui si mantiene un contegno rispettoso. Quindi niente spazzatura in giro, niente urla disumane di durata prolungata (che possono anche spaventare il bestiame), niente arrampicate selvagge che possono mettere a rischio la stabilità dei monumenti. Tenete inoltre presente che molti siti sono stati sepolture a tutti gli effetti, quindi vi invitiamo alla decenza: quello che non si fa sulla tomba di nonno non si fa nemmeno nelle aree archeologiche. Anche le gare a chi scoppia il petardo più rumoroso non vanno bene, nemmeno se frequentate ancora le scuole medie (abbiamo assistito anche a questo, per la cronaca).

 

  • L’ILLUMINAZIONE: non troverete l’interruttore nei nuraghi e nemmeno nelle domus, al massimo potete trovare qualche pipistrello (che non vi si spiaccicherà in testa nonostante gli stiate invadendo il territorio). Munitevi di torcia, lampada da campeggio, cappello da minatore… quello che volete ma non andate alla cieca. Il piano di calpestio difficilmente sarà livellato, perciò non è il caso di andare a tentoni nella penombra. Ah, accendere un fuoco per fare luce non è una cosa intelligente, sia chiaro.

Naturalmente molte persone non avranno affatto bisogno del nostro vademecum semi-serio, ma dopo quello che abbiamo avuto modo di vedere, ci siamo sentiti di scriverlo. Vi auguriamo di fare tante belle escursioni e vi ringraziamo per l’attenzione!

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