Le statue-menhir della Sardegna

-Introduzione-

Le statue-menhir della Sardegna, dette anche statue-stele, si differenziano dagli altri monoliti sia per la forma, sia per gli elementi simbolici- decorativi scolpiti sulla superficie frontale piana. Presentano solitamente una sagoma ogivale e una sezione trasversa pianoconvessa, lavorata accuratamente “a martellina”.

Per quanto riguarda la cronologia, le statue- menhir sono state datate al III millennio a.C. Gli ambiti a cui apparterrebbero, nello specifico, sarebbero quelli delle culture di Filigosa e di Abealzu, sviluppatisi  tra il 2600 e il 2400 a.C durante l’Eneolitico Medio.

Attualmente un numero consistente di statue-stele si trovano esposte al Museo della Statuaria Preistorica in Sardegna, con sede a Laconi presso l’ottocentesco Palazzo Aymerich. 

Non si considerano invece statue-menhir le pietre istoriate come la stele di Boeli-Perda Pintà di Mamoiada (per saperne di più leggi qui).

 

Simbologia

I motivi più ricorrenti nelle statue menhir sono:

-quelli che richiamano le caratteristiche della figura umana, ovvero la stilizzazione dei tratti del volto (tramite la resa di elementi che vengono  interpretati come il naso, l’arcata sopraccigliare oppure, in alcuni casi, la chioma) e il genere sessuale: in alcuni esemplari si distinguono caratteri femminili, precisamente la presenza dei seni.

Il capovolto: secondo l’interpretazione più condivisa dagli archeologi, questa figura antropomorfa rappresenterebbe l’anima del defunto, ormai appartenente all’aldilà. Essendo questa una dimensione antitetica al mondo dei vivi, questo spiegherebbe la scelta di raffigurare il motivo antropomorfo a testa in giù, ovvero capovolto per l’appunto. Un’ulteriore conferma del fatto che questo motivo apparterrebbe alla sfera funeraria è data dall’associazione di complessi funerari nelle vicinanze di alcuni dei siti di rinvenimento delle statue-menhir. Per quanto concerne invece le altre località che hanno restituito le statue, si ipotizza che fossero delle aree santuariali.

Simboli del capovolto - Murru 2001
Simboli pugnale – Murru 2001

Il doppio pugnale: di frequente, al di sotto del motivo del capovolto, viene raffigurata quella che sembrerebbe essere un’arma . Si ipotizza pertanto un richiamo ad un culto di eroi divinizzati, caratterizzati dall’attributo un pugnale con due lame contrapposte. Secondo lo studioso Florian Soula questo motivo sarebbe da inquadrare in un periodo di conflittualità affrontato dalle comunità Filigosa- Abealzu della Sardegna centrale, forse dovuto all’arrivo delle genti Monte Claro provenienti dal Sud della Sardegna. Si suppone inoltre che la presenza del motivo decorativo del doppio pugnale denoti il rango sociale della persona raffigurata.

Non mancano le opinioni discordanti sulla divinizzazione dei defunti rappresentati nelle statue menhir, tuttavia questa rimane l’interpretazione più condivisa dagli archeologi. Infatti,  sebbene sia evidente che all’epoca della realizzazione delle statue menhir ci sia stata un’evoluzione rispetto al passato dei rituali e nell’apparato simbolico, risulta difficile immaginare che siano state messe da parte improvvisamente le credenze e le tradizioni espresse nell’ipogeismo funerario e nel megalitismo espresse fra Neolitico e primo Eneolitico.  

Simboli pugnale - Murru 2001
Simboli pugnale – Murru 2001
Pugnali - Cicilloni
Pugnali – Cicilloni

Distribuzione dei siti di rinvenimento delle statue menhir

A seconda della distribuzione nelle aree geografiche di rinvenimento, le statue stele appaiono diversificate nelle loro tipologie. Si suppone pertanto che siano state realizzate da comunità differenti, ciascuna delle quali col proprio stile e il proprio linguaggio simbolico.

La distribuzione geografica dei vari tipi rivela il ruolo cruciale del Sarcidano: nel territorio di Laconi, sono stati rinvenuti il 40 % di tutti gli esemplari catalogati. Seguono il Barigadu (Allai) e il Mandrolisai (Samugheo), le cui statue menhir esprimono stili e caratteristiche in parte differenti da quelle del Sarcidano.

Si distinguono ulteriormente la Barbagia di Belvì e il Marghine, dove si riscontra il caratteristico motivo a “paletta”, mentre la regione di Usellus, sembrerebbe aver assimilato le caratteristiche sia delle statue del Sarcidano, sia di quelle del Mandrolisai-Barigadu.

 

Carta distribuzione statue menhir

Carta distribuzione statue menhir

 

Tipologie di statue-menhir

Allo stato attuale della ricerca sono state definite almeno 11 categorie di statua menhir, sulla base dei motivi che presentano. 

A seguito della scoperta di un centinaio di frammenti di statue menhir in località Cuccu de Lai- Samugheo, diversi motivi inediti si sono aggiunti a quelli già conosciuti ed elencati nelle 11 categorie qui sotto. Si tratta di elementi figurativi quali schemi circolari in posizione ventrale, ma anche pugnali con pomo emisferico e lama triangolare oppure rappresentati evidentemente all’interno del fodero. 

Cuccu de Lai - Samugheo

 

M1: Statua-menhir maschile con presenza di capovolto e doppio pugnale.

Si tratta della categoria più numerosa, caratterizzata dalla presenza dello schema facciale (per lo più  a “T”), del capovolto e del doppio pugnale;

M2 Statua-menhir maschile frammentata con presenza di un capovolto o di un doppio pugnale:

Si tratta presumibilmente di statue di tipologia M1, il cui stato di conservazione frammentario non permette di classificarle con certezza.

 

 

M3 Statua-menhir maschile con presenza di solo pugnale o doppio pugnale 

Si contano 2 esemplari (Biru ‘e Concas II – Sorgono e Poloidoni I – Isili) che presentano solo il motivo del pugnale o del doppio pugnale

 

M4 Statua-menhir maschile con presenza di capovolto e motivo “a scudetto”

Si contano 2 esemplari di questa tipologia (Aiodda III ed Aiodda IV), caratterizzate dal motivo del “capovolto” e da quello detto “a “scudetto”, costituito da un motivo geometrico a “V”, con punta arrotondata rivolta verso il basso. Lo schema facciale risulta invece assente in entrambe le statue.

 

M5 Statua-menhir indefinita con motivo “a paletta”

Si riscontra solo negli esemplari di Pedras Doladas- Silanus e di Maria Incantada-Meana Sardo, caratterizzati dalla presenza nello spartito inferiore della stele di un motivo “a paletta” orizzontale (detto anche a “mazza di guerra”),  che si presenta come un cerchio  a cui si collega un manico allungato di forma rettangolare . Basandosi su una comparazione con alcune raffigurazioni presenti in statue-menhir francesi, si potrebbe interpretare questo motivo come un simbolo di potere, una sorta di “scettro” o “mazza da guerra” costituita da un manico di legno e da un pomo sferoide in pietra.

F1 Statua-menhir femminile con presenza di seni

Decisamente più rare di quelle maschili, finora ne sono state attestate solo 7. Presentano (oltre alla consueta schematizzazione facciale) due bozze mammillari simmetriche che raffigurano i seni.

 

F2 Statua-menhir femminile con presenza di seni e motivo a rincasso

Se ne conosce un solo esemplare: la statua-menhir di Piscina ‘e Sali III, che presenta lo schema facciale a “T”, due bozze mammillari e un rincasso subtrapezoidale collocato  al di sotto dei seni e sopra un’incisione orizzontale all’altezza della vita, Quest’ultimo motivo è stato associato a quello della “falsa porta” presente in diverse Domus de Janas.

Piscina 'e Sali III
Piscina ‘e Sali III

 

 

 

I1 Statua-menhir indefinita con motivo ad “U” rovesciata che attornia motivo geometrico

Presentano un motivo ad “U” rovesciata che può essere rassomigliato al rincasso della tipologia F2, il che indurrebbe a supporre che la tipologia I1 abbia una connotazione femminile. Si riscontrano inoltre motivi ellittici, a “germoglio” e incisioni a spina di pesce, che fanno propendere ulteriormente per una connotazione femminile di questa tipologia di statua-stele.

Si riscontra infatti nell’arte preistorica l’associazione tra figure femminili e motivi a “germoglio” o a “spina di pesce”, come nel caso della veneretta balcanica di Jela e della statuetta in osso di Osta. Tuttavia, l’assenza delle bozze mammillari non permette di determinare con sicurezza il genere di questa tipologia di statue-menhir, lasciando quindi il dubbio sull’attribuzione del sesso.

 

Analogie
Analogie

I2 Statua-menhir indefinita con motivo ad “U” rovesciata

Si contano cinque esemplari di questa tipologia, caratterizzata dal solo il motivo ad “U” rovesciata. due esemplari appartengono sicuramente a questa tipologia, mentre lo stato frammentario degli altri tre non permette un’attribuzione altrettanto certa.

 

I3 Statua-menhir indefinita con solo motivo geometrico mediano

Appartiene a questa tipologia un’unica statua-menhir (Arasseda III). presenta una forma geometrica quadrangolare con incisi all’interno dei segmenti perpendicolari che si incrociano.

Arasseda III - Allai
Arasseda III – Allai

I4 Statua-menhir indefinita senza motivi decorativi

Si tratta di 2 statue-menhir (Biru ‘e Concas I e di Aisara I) in cui sono presenti solo i tratti stilizzati del volto.

Nell’esemplare di Biru ‘e Concas I, due piccoli incavi circolari rappresentano gli occhi, collocati al di sopra di un naso a piastrino in falso rilievo.

La statua-stele di Asara I presenta invece, due brevi arcate sopraccigliari che sormontano un piccolo naso a listello verticale.

Ind Statua-menhir di tipologia non determinabile (a causa di fratture o di erosione delle superfici)

A causa delle loro cattive condizioni, rimangono senza un inquadramento tipologico 28 reperti riferibili a statue-menhir. 17 presentano lo schema facciale, 11 sono illeggibili oppure la loro collocazione attuale non ne permette l’analisi (per esempio quelle che sono statue riutilizzate in una struttura muraria).

statue menhir indefinite - Cicilloni

Galleria di statue menhir attualmente in situ

Il testo qui sopra sintetizza le informazioni contenute qui:

-R.Ciccilloni: Le statue menhir della Sardegna- Origini, evoluzione e tipologia

La Sardegna Preistorica (a cura di Alberto Moravetti, Paolo Melis, Lavinia Foddai, Elisabetta Alba)

-E.Usai, M.Perra: Nuove statue-menhir in territorio di Samugheo

Anche le illustrazioni sono tratte dalle stesse fonti.

 

LE STATUE MENHIR DI LACONI PRIMA DELL’ESPOSIZIONE 

Alcune foto del prof. Enrico Atzeni delle statue menhir attualmente esposte al Museo di Laconi. La qualità delle immagini non è eccelsa, sono foto datate ma danno comunque l’idea di come dovevano apparire le statue menhir nel loro contesto ambientale. È importante specificare che non si trovavano in quella posizione al momento del rinvenimento, sono state tirate su per scattare le foto.

 

 

Per visualizzare altre immagini relative alle statue-menhir esposte al Museo di Laconi, puoi visitare la nostra pagina a tema:

oppure il sito ufficiale del Menhir Museum:

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