Santu Idu- San Vito: nuraghe Asoru

 

Nuraghe Asoru, San Vito

 

Il nuraghe Asoru è stata liberato dalla vegetazione e reso fruibile grazie alla pulizia archeologica organizzata dall’associazione Limen Sarrabus Gerrei  nell’ambito del progetto Archeo Sarrabus, con la collaborazione di circa 30 volontari e la supervisione dell’archeologo Stefano Crispu. Per scoprire di più sulle pulizie archeologiche segui questo link!

DESCRIZIONE:

Si trova in una zona di basse colline digradanti verso il mare, ultimi rilievi del massiccio del Seti Fradis. Nuraghe complesso, il più conosciuto della Sardegna meridionale, è formato da unalta torre centrale circondata da una bastionata pseudoellissoidale (dellaltezza media di quattrocinque metri) che si allarga in tre punti a formare altrettante protuberanze, almeno una delle quali (la posteriore) conteneva una celletta, oggi appena riconoscibile.

Sulla fronte del mastio la bastionata lascia spazio ad un cortile di forma irregolarmente semilunare in cui sboccava il corridoio daccesso dallesterno. Il monumento non è scavato: solo nel 1976 si è provveduto ad un sommario restauro conservativo delle parti pericolanti.

Del corridoio che dallesterno conduceva nel cortile resta lultimo tratto, ripieno di crollo: sulla sua sinistra si apriva limboccatura di una vasta garitta, oggi quasi completamente interrata. Il cortile, non grande, è pure quasi deli tutto ricoperto di maceria. Ad altezza dal suolo sono presenti, nelle sue pareti, due aperture: una dava accesso alla scaletta che conduceva allo spalto della bastionata; laltra costituiva lingresso di una piccola celletta ovoidale conservata per alcuni filari.

Sul cortile si apre (probabilmente sopraelevato sul piano di campagna) anche lingresso originario alla tholos, oggi praticamente inaccessibile per il crollo che lo sommerge quasi completamente. Con qualche difficoltà si può entrare nella cella attraverso uno dei varchi nel paramento esterno causati dalluscita di alcuni massi dalla loro sede.

La cella, molto ampia e priva di nicchie, presenta la particolarità di essere “sfoderatanel paramento murario, crollato verso linterno, cosi che sono rimaste a reggere la torre solo le pietre della i muratura esteriore; il paramento interno è integro per duetre filari sul colmaticcio, e per questo tratto si presenta per tutta la circonferenza allo stesso livello, tanto da far pensare ad una resega di sostegno per un tavolato che dividesse la cella in due ambienti sovrapposti come ad esempio nel nuraghe Porcarzos, anche considerando la notevole altezza della cupola, oggi svettata ad oltre sette metri dal riempimento che deve supporsi non inferiore a 2,50 m. di spessore.

Non si rilevano tracce di scala. Il monumento, specie per il buono stato di conservazione della grande bastionata e per la figura slanciata della torre, alta ancora m. 12,60, è di notevole bellezza e meriterebbe certo di essere portato integralmente alla luce

Testo tratto da: M. Sequi, Nuraghi. Manuale per conoscere 90 grandi torri megalitiche della Sardegna, Robbiate, Multigraf, 1985

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