Silanos – Silanus: tomba dei giganti di Pedras Doladas I

Tomba dei giganti di Pedras Doladas I, Silanus

 

Il monumento si trova a meno di un centinaio di metri da una seconda tomba di giganti (Pedras Doladas II), mentre una terza tomba (Pedras Doladas III o Sos Orrios) è posta a circa 300 metri verso SE.

La sepoltura, in gran parte demolita e ricoperta di pietrame e terra, non è pienamente leggibile nel profilo esterno, mentre meglio definita appare nel corridoio funerario totalmente svuotato. Il corpo tombale, disposto lungo l’asse SE-NO e con ingresso a SE, conserva ancora in situ, spezzati e largamente sbrecciati, una decina di lastroni perimetrali, e più precisamente quelli che segnano il tratto di raccordo tra la fiancata meridionale della sepoltura e il braccio destro dell’esedra. La lunghezza complessiva del monumento è di circa 15 metri, mentre lo spessore, misurabile nella fiancata Sud, risulta di m 3,25.

Dell’esedra si conserva l’ala sinistra con 7 ortostati di prospetto – tutti scheggiati nel marginensuperiore, alcuni più o meno inclinati ed altri rovesciati – mentre quelli che delimitavano l’ala destra, ora totalmente sconvolta, sono stati rimossi e si trovano sparsi per largo tratto, fatta eccezione per il lastrone vicino all’ingresso. E’ difficile valutare l’ampiezza dell’esedra che comunque era condizionata dal fatto che la fiancata occidentale della tomba si trova a pochi metri dal margine di un marcato dislivello che non avrebbe consentito un grande sviluppo dell’ala destra. Comunque, per quanto attualmente visibile, si può presumere un emiciclo con una corda di 10 metri ed una freccia di almeno 5.

Il vano funerario, rettangolare in pianta (lungh. m 11,40) ed ora a cielo aperto, è delimitata nei lati da ortostati di medie e grandi dimensioni ed è preceduto, come in altre tombe di giganti, da una breve strozzatura (lungh. m 0,55; largh. m 0,57) costituita da due lastre che fungevano da spalliera alla stele centinata. La larghezza del vano è di m 1,25 nella parte iniziale, di m 1,15 al centro e di m 1,25 nella parte terminale. L’altezza massima residua, di m 1,05, è quella degli ortostati di base che servivano di supporto a 2 o 3 filari sui quali poggiava la copertura piattabandata.

Della stele centinata, bilitica, rimangono visibili sul terreno il riquadro inferiore e un breve frammento della lunetta superiore, mentre le parti rimanenti si trovano presumibilmente interrate. Lo spartito inferiore giace ancora in posizione di caduta, al centro e con la faccia a vista contro il terreno. Ha forma trapezoidale (alt. m 2,15; largh. m 1,96; spess. m 0,41/0,55/0,40), spigoli arrotondati, lati lievemente convessi e di diverse dimensioni. Il lato inferiore, ove si apre il portello quadrangolare (largh. m 0,48; alt. m 0,44), è obliquo e lo stesso portello risulta eccentrico. Nello spessore superiore è presente la consueta risega (alt. cm 5; spess. cm 12) per l’incastro dei due elementi sovrapposti della stele centinata. Il secondo frammento della stele si trova, semisepolto ma con la faccia decorata a vista, sul ciglio della scarpata, alla destra dell’emiciclo. Si tratta di una modesta porzione (m 0,83×0,87) del profilo superiore arcuato e marginato dalla consueta cornice in rilievo (largh. m 0,30; alt. m 0,07).

 

Ricostruzione della tomba dei giganti di Pedras Doladas, Silanus

Ma il dato più significativo di questa tomba è costituito dalle statue-menhir che si trovano nell’area dell’esedra: una integra (alt. m 1,93) e perfettamente conservata; due tronconi (alt. m 1,54 e m 0,61), probabilmente ricomponibili, riferibili ad una seconda statua-menhir ed il frammento di un terzo megalito istoriato (alt. m 0,85). In queste statue-menhir del Marghine, riferibili ad una più antica area funeraria e riutilizzate successivamentenella tomba di giganti, di forma ogivale e con volto schematizzato, l’elemento di novità è costituito dalla presenza di una sorta di “objet” alla cintura, in sostituzione del più diffuso pugnale.

Testo tratto da “Ricerche archeologiche nel Marghine Planargia”, di A.Moravetti – Carlo Delfino editore

 statue menhir Pedras Doladas

 

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