Arriòra – Riola Sardo: tomba dei giganti di Su Cuccuru Mannu

 

 

Tomba dei giganti di Su Cuccuru Mannu, Riola Sardo

Autore: Alessandro Usai 

 

La tomba dei giganti di Su Cuccuru Mannu si trova in vicinanza delle omonime grandi cave di arenaria dismesse in territorio del Comune di Riola Sardo. È scavata sulla sommità di una cresta rocciosa allungata da Nordovest a Sudest, che emerge soprattutto rispetto a un’ampia depressione pianeggiante coltivata esistente a Nordest. La tomba dista circa 120 metri dalla scogliera a strapiombo sul mare, e circa 750 e 900 metri dai due nuraghi più vicini, rispettivamente S’Uracheddu Piudu e s’Imbucada, anch’essi in territorio di Riola. È da notare che entrambi i nuraghi, il primo probabilmente complesso e il secondo semplice, sono in pessime condizioni di visibilità e probabilmente non furono mai terminati; inoltre nessuno dei due è accompagnato da resti di insediamento. Pertanto è probabile che la tomba di Su Cuccuru Mannu fosse in relazione non tanto con un singolo abitato, quanto con l’intero agglomerato insediativo articolato sull’area territoriale di pertinenza

La sepoltura può essere definita come una tomba di gigante” non costruita ma ricavata nell’arenaria, mantenendo gli elementi essenziali del tipo monumentale

Il corpo principale è costituito da un rilievo roccioso allungato da Nordovest a Sud-est, distinto soprattutto lungo il lato maggiore nordorientale e in minor misura in corrispondenza dell’estremità posteriore, impercettibile invece sul lato sud-occidentale. Il rilievo, di aspetto assai grezzo, sembra in massima parte naturale, ma potrebbe essere stato accentuato artificialmente con lo scavo della roccia sul lato più marcato; in effetti non si può escludere che l’erosione superficiale della roccia abbia obliterato un taglio esterno più rifinito

All’interno del corpo principale e lungo il suo stesso asse è ricavata la camera funeraria allungata a galleria, oggi priva della copertura. La galleria ha pianta trapezoidale leggermente ristretta verso il fondo, con lati lunghi rettilinei, lati brevi concavi e angoli arrotondati. Anche la sezione trasversa del vano è trapezoidale, con pareti aggettanti a taglio rettilineo e pavimento leggermente concavo. In sezione longitudinale si nota il pavimento in leggera discesa dall’ingresso verso l’estremità posteriore e la parete di fondo aggettante. Tutte le pareti interne della galleria hanno superfici perfettamente lisciate, mentre il pavimento è piuttosto grezzo, conservando i segni dello strumento appuntito utilizzato per lo scavo, verosimilmente metallico. Nella parte posteriore del pavimento si nota una fossetta ovale col fondo concavo

Alla base della parete anteriore della galleria e per tutta la sua larghezza si nota un basso gradino di fattura piuttosto grezza, alto al massimo cm 13 al centro. Da questo gradino nascono, leggermente arretrati, i due stipiti dell’ingresso, che lasciano al centro un passaggio largo cm 52 e lungo cm 53/57; tra i due stipiti si nota anche un secondo gradino, alto cm 15 e arretrato di circa cm 25 rispetto al primo. Per effetto dei due gradini e dei tagli obliqui di raccordo, la soglia dell’ingresso risulta sopraelevata di cm 39 rispetto al piano del pavimento interno antistante. Il taglio laterale dello stipite sinistro, conservato per un’altezza di cm 28 sul piano della soglia, è leggermente aggettante; pertanto il portello d’ingresso doveva avere forma trapezoidale. Allo stato attuale non è possibile determinare l’altezza originaria, né del portello né dell’intera camera

La fronte della tomba presenta una piccola esedra grezza e asimmetrica, più simbolica che funzionale

Il diaframma roccioso dello stipite sinistro, che costituisce anche la parte sinistra della facciata, si conserva, molto eroso nella parte sommitale, fino a un’altezza di cm 68 sopra la quota della soglia; invece lo stipite destro e la parte destra della facciata si conservano solo per pochissimi centimetri. Tuttavia in questo tratto si individua la base di un preciso taglio concavo lungo m 1,70, che con tutta evidenza disegna il limite della parte destra dell’esedra; inoltre all’esterno del lato destro della tomba si osserva il raccordo tra il corpo principale e il braccio destro dell’esedra, rispettivamente per una lunghezza di cm 70 e cm 65; il braccio è spesso cm 50. Invece nella parte sinistra il taglio della facciata è rettilineo e perpendicolare all’asse della tomba, se non addirittura leggermente rientrante; esso termina con un incavo triangolare, che era riempito da un blocco informe di medie dimensioni e da alcune pietre più piccole; infine si riconosce un altro taglio concavo, lungo m 1,20 e alto pochi centimetri, che sembra delimitare la parte sinistra dell’esedra, ma con andamento più chiuso rispetto a quella destra. Pertanto si potrebbe ipotizzare un cambiamento nella conformazione della parte sinistra dell’esedra, che inizialmente potrebbe aver avuto un taglio rettilineo e solo in un secondo momento avrebbe assunto la classica forma arcuata. 

Il piano roccioso dell’esedra appare nettamente in pendenza verso Est, con un dislivello di circa cm 40 tra la parte sinistra e quella destra. La superficie è liscia e perfettamente raccordata con la soglia nei settori ad essa adiacenti, più grezza nel resto dello spazio; in particolare la parte destra è più piatta, regolare e quasi orizzontale, mentre la parte sinistra è più irregolare e inclinata. Qui  si nota anche un altro gradino, più grezzo dei precedenti e recante le tracce degli strumenti usati per lo scavo (specie di tacche larghe pressappoco quanto il taglio degli attuali picconi), che separa la parte spianata adiacente all’ingresso da quella più distante lasciata al naturale. Nella parte centrale e destra dell’esedra si nota una canaletta leggermente incavata a fondo piatto, lunga circa m 2,50 e larga circa cm 10/12, che attraversa obliquamente lo spazio verso Est e che doveva allontanare l’acqua piovana dall’ingresso della galleria

Nel complesso, la tomba si presenta gravemente mutilata da tagli di cava di epoca imprecisata. Tra il pietrame trovato sparso dentro e intorno alla tomba, per lo più informe, si notano alcuni frammenti di lastre e lastrine di vario spessore (da cm 3 a cm 20 circa). Si può ipotizzare che i frammenti di maggior spessore derivino da lastre di copertura, oppure da blocchi parallelepipedi originariamente disposti in filari aggettanti e interposti tra le pareti tagliate in roccia e la copertura, al fine di accrescere l’altezza del vano. È altamente probabile, ma in nessun modo dimostrabile, la presenza di una struttura di estradosso in muratura o di una sorta di tumulo

Ultimo particolare da rilevare è una piccola buca conica, ampia alla bocca cm 18 e profonda cm 15 circa, scavata nella roccia all’esterno della sepoltura lungo il suo asse longitudinale a circa m 1,60 dal margine superiore della parete di fondo della galleria. 

Testo tratto da: QUADERNI 25/2014 

-LA TOMBA NURAGICA DI SU CUCCURU MANNU (RIOLA SARDO OR) –

di ALESSANDRO USAI ENEA SONEDDA- PATRIZIA MARTELLA 

https://www.quaderniarcheocaor.beniculturali.it/index.php/qua/article/view/117/116

 



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