Durgali-Dorgali: tomba dei giganti S’Iscra ‘e Lottoni

Tomba dei giganti S’Iscra ‘e Lottoni, Dorgali

 

La tomba, conosciuta anche come Sa Ena e Lottoni a motivo della presenza di una sorgente alle falde della collina, è ubicata nella valle dell’Isalle, a circa 2 km dalla Superstrada 131 d, in direzione sudest, e a breve distanza dal nuraghe Luargiu con il quale era in stretta relazione. Purtroppo, come quasi tutti i monumenti di questo tipo, essa ha attirato nei secoli la bramosia dei cercatori clandestini che ne hanno gravemente danneggiato la struttura e sconvolto i depositi archeologici. 

Il lungo corridoio funerario rettangolare, di tipo dolmenico, misura m. 9,40 di lunghezza dalla stele frontale alla lastra di fondo mentre la larghezza, misurata nella parte terminale della camera, è di m. 1/1,20; l’altezza residua è di circa 1 metro. Dell’esedra rimane in situ tutta l’ala destra che termina con una singolare struttura a cista, nella quale la gente del posto riferisce di aver visto ossa umane; notizia ora incontrollabile. Dalla presenza di alcuni ortostati ancora in posizione originaria nell’ala destra dell’esedra, si può supporre che questa avesse una corda di circa 12 metri ed una freccia di m. 9, mentre non è possibile dire se esistesse o meno una banchina. Ugualmente non precisabili le dimensioni e l’andamento della crepidine, della quale restano poche pietre nella zona dell’abside. La parte ancora in situ della stele è un lastrone monolitico di granito, di forma subrettangolare, con spigoli arrotondati (m. 2,30 x 1,71 x 0,54) e una cornice in rilievo che ne segue il profilo (largh. m. 0,20 / 0,30), più larga in basso, ove però il rilievo da uno spessore massimo di cm. 4 si assottiglia gradualmente fino a scomparire. Il portello, di luce quadrangolare, presenta il lato superiore leggermente arcuato. I lati della stele sono poi sensibilmente asimmetrici, con quello di destra più corto dell’altro di 12 cm. I costruttori hanno comunque rimediato a questo inconveniente pareggiando il dislivello con un blocco ben squadrato, rincalzato accuratamente da un tacco di piccole pietre. Il lastrone presenta la parte anteriore arrotondata e leggermente panciuta, mentre la superficie posteriore appare del tutto grezza e irregolare; inoltre, nella parte superiore è visibile una risega larga cm. 23 sulla quale poggiava l’elemento superiore con il caratteristico spartito centinato, tipo di incastro analogo a quello riscontrato nelle tombe di giganti di Perda e s’Altare di Silanus (Davies, 1939, p. 163, fig. 3, b) e di Preda Ruha di Oliena (Lo Schiavo 1979, p. 337). 

Un frammento della lunetta della stele si trova rovesciato all’estremità sinistra dell’esedra, nel mezzo di un cumulo di pietrame; il pezzo conserva intatto solo un breve tratto della base mentre il resto del perimetro è del tutto sbrecciato (m. 1,40 x 0,90). In prossimità della tomba, ove vi è traccia di un esteso insediamento, fu rinvenuto un frammento di matrice di fusione in steatite, che si pubblica in altra parte del volume. Il Taramelli segnala in località Lottoni delle tombe a cremazione di età imperiale ma non fa cenno alla tomba di giganti (TARAMELLI 1933, p. 29, n. 24). 

CASTALDI 1969, p. 134; CONTU 1978, tav. II, 3; Lo SCHIAVO 1979, p. 338.

Testo tratto da “Dorgali: documenti archeologici” di Antonietta Boninu – 1980


Un’altra stele particolare in due pezzi appartiene al sepolcro di S’Iscra e LottoniDorgali. La lastra di base (altezza m 2,20 x 1,70 di massima larghezza)234 ha la forma di un quadrilatero ristretto nelle due basi; è ben rifinita nella faccia a vista e delimitata da una modanatura larga cm 20/30, rilevata fino a 4 cm. La superficie posteriore del megalito è grezza e irregolare. Nello spessore superiore è presente la risega (larga cm 23, ribassata di 3 cm dallo spigolo superiore) dove poggiava lo spartito centinato, un frammento del quale235 è attualmente visibile al centro dell’emiciclo. La stele è stretta da alti monoliti ben levigati: uno residuo nell’ala sinistra, otto nell’ala destra, all’estremità della quale si nota una cista quadrangolare (m 1,90 lungh. x 0,50/0,70 di largh.). Il portello semiellittico (alt. cm 55 x 55 largh. sul riem- pimento) si apre al centro della base della lastra con il piedritto destro più corto dell’altro di cm 12, sollevato da un concio squadrato a sua volta rinzeppato da piccole pietre.

Testo tratto da: Culto degli antenati nell’età del bronzo della Sardegna, di Caterina Bittichesu

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