Sèligas – Selegas: nuraghe Nuritzi

Nuraghe Nuritzi, Selegas

 

Il nuraghe Nuritzi, il più grande del territorio, è situato su una collina a 468 m s.l.m. da cui si domina la vallata di Selegas e gran parte della Trexenta. La posizione del nuraghe, su un’altura e in contatto visivo con altri insediamenti della Trexenta è particolarmente strategica e funzionale nell’ottica del controllo del territorio e delle sue risorse.

Una serie di campagne di scavo furono condotte negli anni 80 dall’archeologo A.M. Costa e permisero di ricostruire una parte della storia di questa struttura. L’edificio è costituito da una torre principale, con una sorta di rifascio, e da una seconda torre a Nord Ovest, collegata alla prima da una cortina muraria. Il mastio ha un diametro alla base di m 3,50 e un’altezza residua di circa m 7. Durante lo scavo effettuato nel 1983 è stato documentato che intorno all’VIII secolo a.C. il complesso fu abbattuto e il vano e la cortina muraria esterna, ormai ridotta agli ultimi due filari di base, chiusi da un lastricato; inoltre, la presenza di evidenti tracce di combustione, confermerebbero l’ipotesi di una definitiva distruzione ed il suo conseguente abbandono.

Intorno al nuraghe, oltre a resti delle capanne circolari del villaggio nuragico, vi sono cospicui resti di vani di forma rettangolare, forse pertinenti al riutilizzo di età punica e romana, riuso confermato anche dai ritrovamenti di ceramiche puniche ed attiche a vernice nera ascrivibili V e IV secolo a.C. e di resti di embrici e stoviglie varie fra cui frammenti di ceramica pseudo aretina. 

Testo tratto dal pannello presente in prossimità del nuraghe

 

 

Il complesso monumentale noto come nuraghe Nuritzi (coordinate 39°35 31.54Ne 9° 5’42.21E) è ubicato nel territorio del Comune di Selegas, in Trexenta, su una collina marnosa e fertile a 2 km dal centro abitato di Seuni (frazione di Selegas), a 4 km dal centro abitato di Selegas, vicino alla S.S. 128 e la nuova S.S. 128

È situato in un punto panoramico, a quota 468 m., in cui la visuale spazia su gran parte della Trexenta e arriva sino a Cagliari, alla Sella Del Diavolo, e a Ierzu, ai tacchi di Corongiu

Il complesso nuragico, facilmente raggiungibile da una strada asfaltata, si trova quasi sul ciglio della collina terrazzata di Pran’e S’Arrosu, a breve distanza da altri nuraghi che dominano e controllano un ampio territorio. Con alcuni di questi era in perfetto collegamento visivo, segno che il nuraghe Nuritzi faceva parte di un importante sistema di controllo, articolato a diverse quote altimetriche, al fine di presidiare un territorio ricco, area di penetrazione verso le zone interne della Sardegna.

II.2 Scavi archeologici del XX secolo 

Tra il 1980 e 1984 il sito di Nuritzi è stato interessato da diverse campagne di scavo archeologico che hanno consentito di definire con maggiore precisione l’area archeologica e fare una prima lettura della torre principale comprensiva di nicchia e scala e del perimetro della cinta esterna con alcune altre strutture. Antonio Costa scrive: sono stati individuati presso il nuraghe Nuritzi di Selegas vani rettangolari realizzati con muri di pietra e fango e probabile copertura lignea, associati con materiali del VVI secolo

II.3 Scavi archeologici XXI secolo 

Dopo una lunga sosta di vent’anni di inattività, i lavori sono ripresi grazie all’interessamento dell’On. Franco Sergio Pisano, sotto la direzione scientifica della dott.ssa Donatella Cocco, funzionario della Soprintendenza Archeologica di Cagliari e seguiti sul campo dall’archeologa Ottaviana Soddu,

I lavori nella vasta area di Nuritzi sono durati sei mesi, distribuiti in un arco temporale compreso fra il 2005 e il 2007. In seguito all’ultimo intervento di scavo degli anni ’80, il complesso nuragico nel 2005 appariva ricoperto dalla vegetazione e si intravedeva a stento qualche blocco della torre principale. Allo scavo archeologico stratigrafico, sono precedute e affiancate diverse attività: quelle necessarie e preliminari alle indagini archeologiche e quelle connesse all’attività di scavo: come ad esempio la pulizia e diserbo dell’area, la collocazione di un contenitore di acqua e predisposizione di una baracca, realizzazione di un setaccio sospeso, smontaggio di un muretto di confine all’interno dell’area, organizzazione del cantiere, quadrettatura dell’area e realizzazione della documentazione grafica

La vasta area è stata liberata dalla vegetazione che aveva ricoperto il monumento; sul lato nord ovest è stato asportato un lungo muretto in pietra di epoca recente e i mucchi di terra accumulati sul lato nord del monumento probabilmente durante gli scavi degli anni Ottanta.

Dopo la rimozione del deposito terroso accumulato durante un ventennio, sono riemersi gli am- bienti individuati negli anni 80: inoltre sono stati accuratamente messi in evidenza e meglio delineati diversi altri ambienti: la torre centrale, la scala interna ed una grande nicchia, il perimetro esterno del monumento nuragico e alcune strutture addossate riferibili alla fase nuragica e ad altre fasi storiche. È stato possibile inoltre liberare l’ingresso della torre principale e numerare le numerose pietre di crollo all’interno della torre centrale

In un secondo momento sul lato settentrionale, all’esterno della cortina muraria che collega le torri del complesso nuragico, si è praticato uno scotico superficiale e si è dato avvio allo scavo archeologico in un’area non ancora indagata e su cui era stata accumulata la terra asportata durante gli scavi precedenti. Asportati i grossi mucchi, sono emersi alcuni ambienti con muri rettilinei realizzati con pietre locali pertinenti ad un villaggio di epoca storica e numerosi reperti archeologici relativi a questa fase di vita dell’area.

Ad alcuni metri di distanza dal villaggio, sempre all’interno del parco archeologico di Nuritzi, si nota un ambiente in pietra completamente interrato, di cui è visibile una piccola porzione della parte sommitale circolare, forse una camera a tholos di cui allo stato attuale si ignora l’utilizzo e la funzione

L’area archeologica appare molto vasta e lo scavo ne ha messo in evidenza una piccola porzione, così come si evince anche dalla planimetria e dalle foto aeree

La presenza, nelle immediate adiacenze del nuraghe, di molte strutture, ancora per lo più inesplorate, è un indizio di quanto le vicende costruttive ed abitative del sito siano più complesse di quanto quest’ultimo intervento abbia permesso di intravedere e costituiscono un potente stimolo a riprendere le ricerche non appena ne sia data la possibilità

L’esame delle strutture consente di definire il monumento come un nuraghe complesso costituito da un mastio o torre principale circondato da torri laterali unite tra loro da un paramento murario

La torre principale, con camera ovoidale (diametro interno 3,90 x 4,15 m, h 2,95 m), realizzata con blocchi di marna subquadrati, presenta un ingresso trapezoidale a sud/sudest coperto da un architrave, non più in situ. La lunghezza dell’andito è di 5,20 m (dall’ingresso al fondo della camera centrale vi è una lunghezza di 9,35 m), oltre il quale, sulla sinistra di apre l’accesso al vano scala che portava proba- bilmente al piano superiore e alla sommità della torre. La scala interna (lunga 4,20 m) è un capolavoro di regolarità non solo per il suo andamento elicoidale, ma per la perfezione dell’alzato e delle pedate, realizzate con grossi blocchi parallelepipedi di marna calcarea ben inzeppati

In questa torre è assente la c.d. garitta di guardia, generalmente posta di fronte al vano scala

Percorso l’andito di ingresso ci si trova all’interno della camera inferiore del mastio con una forma ovoidale (diametro di 3,90 x 4,15 m) e un’ampia nicchia posta sul lato nordovest (misura lato corto 2,20 m). L’apertura tra la torre centrale e la nicchia misura 80 cm

 

La camera a tholos, lacunosa, di forma non regolare, realizzata con pietre locali appare avvolta da una seconda cortina muraria di spessore non uniforme, forse un rifascio realizzato dai nuragici per riparare o rinforzareil monumento. Oltre la torre principale ed il rifascio, a 10 m dalla torre principale, si osservano, semisepolte dagli strati di terra, l’antemurale e le torri connesse. Allo stato attuale delle ricerche non è possibile affermare quante torri vi fossero oltre il mastio

Addossate e in prossimità della articolata struttura nuragica, sono in parte visibili altre numerose costruzioni di epoca nuragica, punica, romana e altomedievale in parte ancora coperte dalla terra e dai crolli

Il villaggio di epoca storica, situato sul lato ovest, presenta ambienti rettangolari, realizzati con pietre di piccola e media pezzatura

FONTE: Ottaviana Soddu – Selegas. Il nuraghe Nuritzi e il territorio circostante.



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