Otieri – Ozieri: nuraghe Sa Mandra ‘e Sa Jua

Nuraghe Sa Mandra ‘e Sa Jua, Ozieri

 

Autrice: Paola Basoli

Il monumento è situato su una modesta altura a ridosso di propaggini di roccia rachitica, dove era facile trovare e cavare la materia prima per la sua costruzione, ai margini della piana di Chilivani presso la riva destra del rio Mannu, che è attraversato nelle vicinanze dal ponte romano PontʼEzzu. Lungo il corso fluviale sono i nuraghi San Pantaleo, che lo precede e ne domina l’ansa, e San Pietro, che lo segue e da un’altura controlla la gola in cui scorre il rio. Qualche chilometro ad E del nuraghe si trova la miniera di rame e di ferro di Bena ’e Padru, di cui finora non abbiamo notizia di antiche estrazioni.

Il monumento, che prima dei lavori di scavo, iniziati nel 1985, era completamente interrato fino all’altezza dell’architrave dell’ingresso alla torre principale, ha rivelato una struttura di tipo complesso, costruita su un bancone di argilla con blocchi sub-rettangolari di trachite rossa, tenuti insieme da zeppe e malta di fango, costituita dalla suddetta torre, circondata nella parte postica da un rifascio murario, e da un avancorpo che ingloba due torri ad addizione frontale e sviluppo trasversale, una tipologia confrontabile con quella del nuraghe Attentu di Ploaghe.

La struttura interna della torre principale rientra nei canoni architettonici dei nuraghi a tholos, quella dell’avancorpo evidenzia corrispondenze simmetriche nella distribuzione degli spazi che presuppon gono l’esistenza di un progetto costruttivo. Il monumento, intorno al quale si seguono a fil di suolo i resti di capanne circolari e rettangolari del villaggio, presenta inoltre modifiche strutturali nel vano di ingresso, nelle pavimentazioni e nelle scale, esito delle esigenze insediative delle diverse frequentazioni.

Il ritrovamento sporadico di una parte di bacile in trachite basaltica fa ritenere che il monumento avesse quell’ambiente denominato “rotonda”, considerato un vano per cerimonie di carattere lustrale. Si dà notizia dell’assetto insediativo della camera circolare della torre C con nicchia sopraelevata a destra dell’ingresso, ripostiglio a sinistra ricavato nello spessore murario, lembi del lastricato nuragico, resti di panchine laterali e un focolare costituito da una pietra con depressione circolare. Il vano ha restituito un deposito scandito da due netti piani di uso, caratterizzati l’uno da un battuto compatto di argilla con presenza di ceramica a vernice nera della frequentazione romana di età repubblicana, l’altro da un lastricato con consistenti tracce di incendio e materiali di età nuragica, e tra i quali si interpone la presenza di ceramica fenicia e punica.

Tra le ceramiche nuragiche sono presenti tegami decorati a pettine impresso e/o strisciato e numerosi frammenti di brocche ascoidi. I materiali più recenti restituiti si riferiscono all’altomedioevo: frammenti di ziro decorati con cerchi impressi a stampiglia campiti da motivi cruciformi.

Testo tratto da: “Il nuraghe Sa Mandra ’e sa Jua (San Nicola-Ozieri-SS): aspetti insediativi e culturali nella torre C” – NOTIZIE & SCAVI DELLA SARDEGNA NURAGICA

 

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