Barumini: complesso nuragico di Su Nuraxi

 

 

Complesso nuragico di Su Nuraxi, Barumini

Fondazione Barumini

070 936 1041
www.fondazionebarumini.it
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Come arrivare:
Da Barumini si esce sulla SP 44 in direzione Tuili.  Dopo circa 1 km si vedrà l’area archeologica sulla sinistra. Coordinate:  39°42’21″N 8°59’26″E

 

Il complesso nuragico di Barumini, con il maestoso nuraghe circondato da un ampio villaggio, è il risultato di un’occupazione del sito durata quasi 2000 anni, dal 1600 a. C. circa, fino al III secolo d.C., in piena età romana. Nel corso della prima fase che si data al Bronzo Medio (1550-1350 a. C.) il nuraghe complesso è costituito da cinque torri, quella centrale e quattro torri laterali unite da mura rettilinee che racchiudono il cortile dotato di pozzo con falda attiva tutt’oggi. Delle torri, a due piani sovrapposti, si conserva ancora oggi la camera inferiore, mentre di quella superiore restano pochi filari; fa eccezione la torre centrale che presenta gli ambienti di entrambi i piani. Le torri sono realizzate con blocchi di base di grandi dimensioni ai quali si sovrappongono conci più piccoli squadrati e disposti su filari regolari che in origine si alternavano, in corrispondenza del terrazzo, a mensoloni sporgenti. Questi ultimi, crollati dalla posizione originaria, sono attualmente esposti lungo la recinzione dell’area archeologica

Attorno al nuraghe si sviluppa un primitivo antemurale con tre torri, che circonda la struttura parzialmente e che era forse integrato con palizzate di legno

In seguito a gravi danni strutturali l’edificio viene sottoposto ad una ristrutturazione, su larga scala, che ne trasforma completamente l’aspetto. L’intero complesso è rifasciato da una massiccia muratura che ne raddoppia lo spessore murario, l’ingresso viene spostato dal lato Sud a quello Ovest e collocato a diversi metri di altezza, posizione che comporta l’impiego di una scala di legno. L’antico antemurale viene integrato dall’aggiunta di quattro nuove torri, per un totale di sette, così da coprire l’intera circonferenza del nuraghe. Questa seconda fase d’uso ha termine nel Bronzo Recente, quando l’area viene abbandonata. Attorno al X secolo e nel corso dell’Età del Ferro si data la rioccupazione del sito e la costruzione delle prime capanne nell’area circostante e nel settore racchiuso dall’antico antemurale del quale vengono spesso sfruttate le murature superstiti

Segue una lunga fase di decadenza che si protrarrà fino ad epoca romano imperiale. Il monumento viene utilizzato come cava di materiale reimpiegato nella costruzione di numerose capanne e addirittura, in età romana, come luogo di sepoltura, come testimoniano numerose tombe rinvenute all’interno della struttura e specialmente nel cortile che in quest’epoca si presentava già interrato per una notevole altezza

Tra le strutture dell’abitato si segnalano la Capanna delle Riunioni, fornita di sedile e di piccole nicchie alle pareti, e le capanne a settori. Il complesso monumentale è iscritto nella lista del patrimonio mondiale del- l’Unesco

Tra le strutture abitative di maggior interesse del villaggio sono le cosiddette capanne a settoricaratterizzate da una pianta articolata che comprende un ingresso unico di accesso ad un ampio cortile centrale sul quale Si aprono i vari ambienti

Di particolare interesse la presenza, in  tre di queste strutture, di un piccolo vano circolare dotato di un rifinitobanconesedile lungo l’intera circonferenza con al centro un grande bacile in pietra. L’ambiente è stato ricondotto a riti domestici concernenti il culto dell’acqua, anche se non mancano altre originali interpretazioni. Questo tipo di abitazione è datato al  IXVIII secolo a. C. 

FONTE: L Sardegna archeologica dal cielo, di A. Moravetti 
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