Aidumajore – Aidomaggiore: betili e altri reperti

 

Betili e altri reperti, Aidomaggiore

 

I betili di Aidomaggiore si distinguono per gli oculi semisferici, da tre a quattro, equidistanti dallo spigolo del coronamento e con misure equivalenti.

 Il betilo di Sorighina si trova attualmente all’esterno del Centro di informazione e documentazione Archeologica di Aidomaggiore. È il cippo con oculi più tozzo, con la circonferenza basale di m 1,92 e di m 1,22 nella sommità (diametri 32×32). I tre incavi, di cui due integri (il terzo è stato asportato quasi interamente da una larga frattura, misurano in superficie 12×11 e 12×13 e sono profondi cm 10 e 8,5. Sono stati scavati, rispettivamente, a cm 42, 32 e 72 di distanza fra loro e a cm 27, 22 e 28 dallo spigolo del coronamento appiattito.

 Più slanciato è il betilo di Pedra Niedda (fig. 38/d), alto m 1,46, che presenta la solita sezione pianoconvessa e quattro oculi ravvicinati nella superficie frontale. Presenta due larghe fratture: una in corrispondenza del primo incavo, l’altra nel dorso appiattito. La circonferenza del cippo misura m 2,45 res. nella base e 1,44 nel coronamento. I quattro incavi, profondi cm 11/12, hanno il diametro esterno di 11×10; distano dal colmo cm 38/41 e fra loro, rispettivamentecm 30, 32, 30, 70.

 Il betilo di Mura e Logu, di forma troncoconica slanciata e sezione pianoconvessa (altezza m 1,20) è fornito di quattro incavi di luce circolare dal diametro di cm 9, tutti delle stesse dimensioni ed equidistanti dalla sommità piana. È integro e proviene da una tomba di giganti di elevata tecnica strutturale.  La circonferenza basale misura m 1,70, quella superiore m 0,93. I quattro incavi circolari hanno un diametro di cm 9×9 e sono profondi cm 11; distano fra loro, rispettivamente, (iniziando dal dorso appiattito) cm 23, 18, 13, 40 e, dalla sommità piana, cm 28,5/29. La superficie del monolito è accuratamente lavorata a martellina e rifinita con lo scalpello.

Il monolito meno alto fra quelli noti (ht. m 0,74), singolare per i tre incavi scavati a mezza altezza e la coppella semisferica al centro del coronamento, appartiene alla sepoltura di Mesana Majore, che ha restituito conci di grande interesse fra cui l’archetto sommitale di raccordo che presenta, al centro della superficie superiore, una coppella semisferica, della stessa forma e dimensioni di quella scavata sulla sommità del betilo (cm 13x13x7).

Misura m 1,90 res. nella circonferenza basale (che presenta una larga frattura) e 1,20 nel coronamento. Gl’incavi semisferici distano dallo spigolo superiore cm 34 e hanno una luce rispettivamente di cm 10×11 di diametro x 6,5 di profondità, 9x8x4; 6,5x4x4,5

 

Testo tratto da: Culto degli antenati nell’età del Bronzo della Sardegna, di Caterina Bittichesu


 

All’esterno del Centro di informazione e documentazione Archeologica sono stati sistemati i reperti che, alcuni anni fa, erano depositati nel Sagrato della Chiesa di San Gavino. Nel piazzale antistante la chiesa si possono ammirare vari reperti archeologici quali menhir, betili aniconici, frammenti scolpiti,  cippi funerari e una lapide raffigurante una menorah ebraica 

Fonte: Comune di Aidomaggiore


Anche nel libro “La tomba di Busoro a Sedilo e l’architettura funeraria nuragica”, la Bittichesu specifica che il Betilo collocato nel sagrato della chiesa di San Gavino proviene dalla tomba dei giganti di Mura ‘e Logu. 

Informazione gentilmente fornita da Angela Cambedda, nipote del compianto Michele Cambedda, profondo conoscitore del territorio di Aidomaggiore. 

 

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