Orùne – Orune: fonte sacra Su Tempiesu

 

Fonte sacra Su Tempiesu, Orune

 

Coop L.A.R.Co

Come arrivare: 

In prossimità del cimitero di Orune, si svolta in una stradina asfaltata che conduce all’area archeologica. Coordinate:  40°24’39″N 9°24’46″E

Il monumento fu scoperto nel 1953 durante lavori di terrazzamento. Si trova in una valle fra due pareti di scisto dove è stata captata e incanalata la vena d’acqua che alimenta il pozzo sacro. É costruito con blocchi sagomati di rocce vulcaniche trasportate da lontano poiché nell’area sono presenti solo graniti e scisti.

Il tempio ha un vestibolo rettangolare con pavimento in leggera pendenza realizzato con lastre di trachite. Ai lati si conservano due panchine, mentre nelle pareti si aprono due nicchie ricavate nello spessore murario. I muri portanti all’interno convergono verso l’alto; l’aggetto viene evidenziato dal taglio obliquo dei blocchi e crea una linea dentellata. Il vestibolo è coperto da 2 archetti realizzati con l’uso di una sola pietra, inseriti come elementi decorativi. Dall’atrio si apre una piccola scala trapezoidale, che si allarga progressivamente verso l’esterno, composta da 4 gradini ancora saldati tra loro da verghe di piombo colate nel punto di giuntura dei blocchi. Alla base della scala si inserisce una piccola tholos (falsa cupola) che raccoglie e copre l’acqua della fonte; il lastricato interno ha una fossetta di decantazione circolare per mantenere l’acqua sempre limpida. L’acqua che fuoriesce dal pozzo scorre in un canale con beccuccio inciso al centro della soglia, che la convoglia in una conca sottostante, da cui scorre in una canale obliquo tracciato sul lastricato del vestibolo. Copre il monumento una singolare copertura a doppio spiovente che termina con una doppia gronda scolpita nei blocchi di roccia vulcanica.

La facciata, che in origine si ergeva per 7 metri, ha una timpano a triangolo acuto, che originariamente terminava con un elemento ornamentale posto alla sommità, formato da un unico blocco tronco piramidale a completamento dell’angolo del tetto a doppio spiovente. Il concio terminale del tetto sosteneva 20 spade votive in bronzo infisse nei fori con colate di piombo. L’area davanti al tempio è delimitata da un muro curvilineo costruito con blocchi di trachite alla base in seguito integrato da filari di lastre di scisto locale.

Nel muro del temenos (recinto sacro) sono state ricavate 2 nicchie e una mensola di lastre di scisto per la deposizione delle offerte votive. Alla base del muro, gli scavi condotti negli anni ’80 del Novecento hanno portato alla luce un pozzetto di raccolta delle acque che scorrevano dal pozzo superiore attraverso una canaletta di stеatite con gocciolatoio lavorato. Il pozzetto, che riproduce in miniatura il pozzo maggiore, è sovrastato da un archetto realizzato con una sola pietra e sul fondo ha una fossetta di decantazione circolare simile a quella del pozzo soprastante. All’interno del pozzetto sono stati scoperti numerosi ex voto in bronzo: spilloni, pugnali a lama sottile usati come amuleti, bracciali, anelli, vaghi di collana, spilloni per i capelli, un cestino a intreccio in miniatura; pendagli riproducenti fiasche del pellegrino, bottoni con elementi decorativi a forma di testa animale e vaghi di collana in bronzo e ambra databili al periodo del Bronzo Finale (XII-IX secolo a.C.). Gli oggetti più significativi sono le varie statuine di offerenti, guerrieri, personaggi con stola e bastone e una rara coppia di offerenti. Nell’area circostante il tempio e all’interno di vani di risulta usati come ripostigli sono state scoperte numerose spade votive, pugnali con lame decorate e gioielli in bronzo. Questi reperti erano ex-voto, offerte, che i pellegrini portavano per implorare grazia alla divinità o in ringraziamento per averla ottenuta. L’acqua raccolta nel secondo pozzetto quando tracimava, scorreva in una canaletta che raggiungeva uno sbarramento in muratura e alimentava un bacino sottostante, ricavato nel terreno scistoso e delimitato da un muro parzialmente conservato.

Su Tempiesu era collegato all’abitato soprastante dominato dal nuraghe a 4 torri di Santa Lulla, dal quale proviene un bronzetto di offerente cantore con le gambe ancora inglobate nell’originaria colata di piombo che lo fissava nel basamento ex voto del tempio vicino. Faceva parte dello stesso complesso abitativo la fonte miniaturistica di Su Lidone in blocchi di trachite come il tempio sottostante. Su Tempiesu è l’unico monumento che conserva l’alzato originario e rappresenta un esempio di ingegneria idraulica con impianti che, nonostante le condizioni geomorfologiche estreme, dopo diversi millenni continuano a funzionare. 

Testo a cura della Coop L.A.R.Co di Orune

 

 

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