Scalepranu – Escalaplano: fonte nuragica Is Clamoris

Fonte nuragica Is Clamoris, Escalaplano

Il complesso archeologico di Is Clamoris sorge in prossimità del letto del Rio Flumineddu: comprende un’area santuariale nuragica, dove sono presenti un pozzo sacro, in prossimità del greto del Rio Flumineddu, e, ad una distanza di circa 300 m in direzione SO, una fonte nuragica, attualmente visibile dal ponte che attraversa il corso d’acqua e posta nelle immediate vicinanze della strada. Originariamente fonte e pozzo dovevano essere compresi in un unico, grande contesto sacro-abitativo, sviluppatosi lungo la riva destra del fiume

Per la costruzione del pozzo sacro sono stati impiegati materiali locali, in particolare scisti e marne, e il travertino, una pietra non locale adottata dagli ingegneri nuragici di Is Clamoris per la realizzazione di blocchi regolari da disporre in opera isodoma.

Il pozzo presenta un vestibolo di forma rettangolare lungo 3 metri e rivolto a ovest, ancora provvisto, sul lato sinistro, del bancone sedile originario destinato alla sosta dei pellegrini. Dal vestibolo, delimitato da un recinto sacro (temenos) si accedeva, sulla destra, alla scala che conduceva al pozzo vero e proprio: questa, lunga 8, 50 m, presenta ancora, ancorate a uno dei muri laterali, le architravi del vano scala. Il pozzo, coperto a tholos (della quale residuano solo sei filari), presenta un diametro massimo di 3,90 m; esso era inserito nel paramento murario di blocchi ciclopici costruito dai nuragici di Is Clamoris per proteggere il santuario dai dilavamenti della soprastante collina di scisto. I materiali rinvenuti attestano una frequentazione del sito dall’età del bronzo finale (1200-900 a.C.) sino alla prima età del ferro, quando il pozzo venne abbandonato presumibilmente a causa dei gravi sconvolgimenti strutturali che interessarono il monumento. Il pozzo è stato soggetto ad un intervento di scavo nel 2002 diretto da M. A. Fadda.

La fonte conserva ancora dieci filari di blocchi di scisto ben lavorati ed un tratto del vestibolo che presenta problemi di cedimento a causa dell’azione di dilavamento delle acque meteoriche: questo piccolo tratto dell’avancorpo è l’unico sopravvissuto ai lavori stradali e agli scavi abusivi che hanno distrutto completamente la scala d’accesso alla polla sorgiva, compromettendo seriamente la stabilità del monumento. La fonte presenta un piccolo vano scala coperto da due pareti molto aggettanti culminanti in una lastra orizzontale, mentre la tholos che sovrasta la vena sorgiva è costituita con blocchi di travertino lavorati a sezione di cerchio e chiusi da una lastra di pietra verde. La fonte, scoperta durante i lavori per la costruzione dell’acquedotto sul Rio Flumineddu e segnalata da Ercole Contu nel 1964, presenta un particolare interesse archeologico per la tecnica costruttiva adottata, espressione delle conoscenze ingegneristiche e idrauliche delle popolazioni nuragiche.


FONTE: RELAZIONE SULLE RAGIONI CHE IMPONGONO LA TUTELA DIRETTA DEL COMPLESSO ARCHEOLOGICO DI IS CLAMORIS

https://www.sardegna.beniculturali.it/getFile.php?id=8241

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