Domus de janas di Corongiu, Pimentel
La domu di Corongiu, del tipo con pozzetto verticale d‘accesso, anticella e cella sepolcrale, riveste particolare importanza perché presenta sopra e ai lati del portello d‘ingresso dall‘anticella alla cella interessanti motivi decorativi.
Sopra il portello l‘ornamentazione simbolica è costituita da due volute o spirali rivolte all‘interno che si dipartono ai lati di un elemento verticale sottostante, al quale sono collegate. Ai due lati di tale raffigurazione, press‘a poco alla altezza dell‘elemento verticale, corre un motivo a zig–zag limitato a destra da una spirale ripiegata all‘interno e a sinistra da due cerchi concentrici. Sopra i due settori col motivo a zig–zag, all‘altezza delle due spirali che si dipartono dall‘elemento verticale, sono incisi altri motivi decorativi; più precisamente sul settore destro due spirali rivolte all‘interno si dipartono lateralmente da una sottile fascia orizzontale; lo stesso motivo, che, tuttavia, è alquanto rovinato, doveva essere rappresentato sul settore sinistro sopra il portello. Ai lati del portello sono incisi motivi a doppia spirale rivolti all‘interno che si dipartono superiormente ed inferiormente da un elemento verticale allungato (sul lato destro del portello il motivo è praticamente invisibile). I graffiti sono rialzati e sottolineati con sostanza rossa di cui si ricorda il valore simbolico.
Il disegno, costituito da un elemento verticale sopra il quale si dipartono lateralmente le spirali, è stato interpretato come lo schema di un viso umano; si è visto in esso la raffigurazione della Dea Madre rappresentata come «Dea degli occhi», qui indicati dalle spirali, mentre l‘elemento verticale è la rappresentazione figurativa del naso. Sopra i due settori d‘ornato a zig–zag sembrerebbe di ricono scere motivi di barche con la prua e la poppa segnate da volute rivolte internamente; tali barche richiamerebbero il motivo escatologico dell‘al di là. Il defunto è posto, pertanto, sotto la protezione della divinità, in questo caso la «Dea degli occhi».
Tutto questo dimostra il carattere metafisico delle manifestazioni dell‘arte neolitica, che talora raggiunge espressioni grafiche apparentemente incomprensibili. Si può arrivare a schematizzazione di tale tipo attraverso un processo di complicazione o semplificazione o dissociazione.
La progressiva stilizzazione della figura umana in senso spiraliforme si raggiunge, ad esempio, per processo di dissociazione attraverso deformazioni spiraliformi fino ad arrivare alla semplice spirale che appare isolata, ad esempio, sulle pareti della grotta di Porto Badisco, nella penisola salentina.
L‘ornamentazione simbolica di Corongiu trova confronti in Sardegna in motivi dipinti della tomba di Mandra Antine – Thiesi, in graffiti della tomba IV di S‘Elighe Entosu (Cargeghe–Muros, SS) e del la tomba II della necropoli a domus de janas di Montessu (Villaperuccio, CA) di cultura Ozieri; in Sicilia nei motivi spiraliformi sui chiusini delle tombe a forno di Castelluccio – Noto, e a Malta nelle spirali in rosso sul soffitto di un vano dell‘ipogeo di Hal Saflieni ed in sculture di templi, di cui si ricorda, ad esempio, un bancone del tempio cen trale di Tarxien. Il motivo ritorna anche in Irlanda nelle incisioni di una lastra della tomba a corridoio di New Grange, della I fase del Bronzo, e a Festos in una cretula dell‘Archivio. Confronti generici si possono istituire anche con disegni graffiti nelle cosiddette «padelle» delle Cicladi del Protominoico II–III.
L‘impianto planimetrico della domu di Coron giu trova un puntuale confronto a Malta con l’ipo geo di Xemija. Il tipo della grotticella artificiale a forno trova confronti anche nelle Baleari e in Sar degna in numerosi ipogei.
La stesura planimetrica e i motivi decorativi consentono di ascrivere la domu di Corongiu alla cultura Ozieri.
Autrice: Emerenziana Usai
Testo tratto da: I Sardi – La Sardegna dal Paleolitico all’Età Romana
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