Norghìddo – Norbello: domu de janas S’Onnu Marras

Domu de Janas S’Onnu Marras, Norbello

 

Durante il Neolitico finale un gruppo umano, non numerosissimo, poteva essersi insediato nell’area tra la Tanca Suei e Livrandinu, assai prossima alle sorgenti di Suei, forse proprio nelle immediate vicinanze di dove sopravvisse fino al medioevo l’abitato di San Sergio. Questo può essere ipotizzato anche se nessun reperto ancora conferma questa supposizione, ora fondata sostanzialmente sulla presenza della singola domo de janas di Sunu Marras, posta di faccia a Domusnovas. È questa la tomba neolitica meglio conservata del territorio e relativamente distante dalle altre elencate. Si apre su un basso affioramento di basalto compatto, con un ingresso relativamente ampio, contenuto in una larga fascia di contorno, che introdu ce in una stanzina quadrangolare, impreziosita al centro da una vaschetta cultuale, di forma circolare, evidenziata da una sorta di colletto. Al centro della parete di sinistra è una piccola nicchia e dal fondo, per un’apertura contenuta e insolitamente più larga che alta, si raggiunge una seconda celletta dalla configurazione planimetrica curvilinea, irregolare nel contorno. La complessità è maggiore rispetto alle altre ma, per quanto è possibile comprendere, forse era pari alla seconda tomba di Sa Corte, giuntaci in frantumi. Una larga frattura della roccia corre sulla linea di fondo della prima came ra, determinando un piccolo spostamento della stessa e il distacco della soglia, del pari alla frattura dello stipite alla destra. La tipologia composita di quest’ipogeo con ferma, per le peculiarità interne, un’esecuzione iniziale databile al Neolitico recente e una ripresa, in più parti, nella successiva prima Età dei metalli. La piccola nicchia della prima stanzetta e la configurazione della camera fondale attestano con certezza, infatti, almeno un intervento d’ampliamento successivo al primo impianto. L’apertura esterna, ampliata e ripresa nel contorno, non è protetta dal canonico padiglione di tipo neolitico: la facciata, del pari al colmo della roccia che la contiene, parrebbe adattata per una successiva riutilizzazione, questa volta con un ampliamento dolmenico nel tratto anteriore, realizzato apparentemente in una fase molto avanzata della prima Età dei metalli.

Testo tratto da: Norbello e Domusnovas Canales. Appunti di vita comunitaria, di G. Manca, A. Pinna, E. Parascandolo, M. Marras – Edizioni Grafica del Parteolla, 2004.

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