Mamujada – Mamoiada: domus de janas di Istevene

 

Domus de janas di Istevene, Mamoiada

 

La necropoli di Istevene è composta di 6 tombe ipogeiche, delle quali purtroppo due si presentano attualmente con la volta crollata.

Le tombe, molto particolari e di fattura accurata, sono scavate nel granito e sono sia monocellulari, che pluricellulari, ossia formate da più celle fra loro comunicanti.

La più importante di queste, che è anche la più grande, presenta un atrio d’accesso al cui interno si aprono due portelli d’accesso, ognuno dei quali conduce a due cellette comunicanti fra di loro per mezzo di un apertura interna. Nella cella di destra è visibile una protome taurina scolpita sulla colonna portante della camera, risparmiata nello scavo della tomba per sostenere la volta. Una coppella è invece scolpita nella parete a destra dell’ingresso

https://web.archive.org/web/20050217063449/http://www.ilportalesardo.it/archeo/numamoiada.htm

La maggiore delle domus della necropoli, la n. 2, è formata da un lungo dromos dal quale si accedeva alla prima camera, interpretata come unanticella per le cerimonie, dalla quale si accede agli altri due ambienti posti uno a sinistra e laltro frontalmente. Linteresse è principalmente catalizzato dal secondo vano citato nel quale si annovera una colonna centrale che enfatizza la divisione degli spazi già segnata dal pavimento posto su due livelli. Sulla colonna, nella faccia più estesa, è ben visibile una protome animale con corna a banda orizzontale, teste rettangolare, orecchie rettangolari sporgenti e dove sono riconoscibili le piccole narici sul muso

Lanticella reca ancora le tracce di stucco colorato con ocra rossa. Il riutilizzo dellipogeo in epoche ben lontane dalla sua origine e testimoniato da una delicata incisione nellingresso, da alcuni interpretata come un capovolto, ma che verosimilmente riproduce unamenorà ebraica che misura cm 40 di larghezza e cm 30 di altezza.

Appena allesterno della domo, alla base della roccia dalla quale è stato ricavato lipogeo, sono allineate sei coppelle vagamente quadrangolari, che misurano, da sinistra a destra, cm 16×15, cm 8×7, cm 18×14, cm 15×10, cm 13×8 e cm 12×9.

La tomba n. 5 è un particolare ipogeo con piccolo padiglione antistante dal quale si accede ad un’anticella e da questa ai due vani che si aprono ai lati. Di particolare interesse è il vano di destra che presenta due ampliamenti quadrangolari, il primo dei quali contiene quattro cavate verticali ed una grossa coppella, e che risultano successivi rispetto all’impianto originario dell’ipogeo

Testo di: Francesca Maria Gregu – La Stele di Boeli e la simbologia nella Sardegna prenuragica

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