Macumère – Macomer: necropoli di Filigosa

 

Necropoli di Filigosa, Macomer

 

Coop. Esedra

Da Macomer percorrere il Corso Umberto e girare in direzione dell’Ospedale Civile, fino alla collina di Filigosa, sormontata dal Nuraghe Ruggiu. Coordinate:  40°16’40″N 8°46’10″E

Alle pendici meridionali dell’altura ove sorge il Nuraghe Ruggiu, a meno di 400 metri a Nord dalle tre domus di Meriaga, è scavata una necropoli ipogeica costituita – almeno allo stato attuale – da quattro tombe. In realtà le grotticelle sono probabilmente più numerose e ancora di più lo erano in passato, sia per quanto testimoniato dalla gente del luogo sia per il fatto che sul terreno, soprattutto in prossimità del materiale di riporto degli scavi effettuati per la costruzione del serbatoio e della canalizzazione dell’acquedotto comunale – realizzati, evidentemente, a spese di un numero imprecisato di domus de janas – si trovano resti di pareti, soffitti e pavimentazioni di grotticelle distrutte, talora recanti anche decorazioni incise (zig-zag, cerchi concentrici, etc.).

Tutte le tombe sono disposte lungo l’asse SE-NO, tre (I,II,III) sono allineate al piede dell’altura a pochi metri di distanza l’una dall’altra, mentre la quarta (IV) si apre ad una quota superiore.

La necropoli, scoperta in seguito agli scavi abusivi che avevano interessato la Tomba I, è stata indagata da E. Contu (Tomba I), nel 1965, e da A. Foschi (II, III, IV) a partire dal 1981.

La Tomba I è costituita da un lungo dromos che precede un vano maggiore Anel quale si aprono due portelli che introducono in due celle (B,C), quello di sinistra, e in altre quattro (D,E,F,G) quello di destra, per un totale di 7 celle con dromos. Questo dromos, volto a SE, ha una lunghezza di m 11,60 con una larghezza iniziale di m 0,30 che va gradualmente aumentando fino a m 1,50 in corrispondenza dell’ingresso alla tomba, ove raggiunge anche la massima altezza (m 1,75): la superficie risulta di mq 12,50.

La cella Apresenta pianta trapezoidale (prof. m 4,50; largh. m 3,50; alt. m 1,90; sup. mq 14,00), volta piana e pareti verticali. Nella parete sinistra sono visibili due coppelle emisferiche, accostate, mentre al piede della parete, verso il fondo, è stato risparmiato una sorta di lettuccio funebre (lungh. m 2,15; largh. 0,60; alt. m 0,15).

Al centro del vano, a m 0,85 dalla parete di fondo, un focolare circolare (diam. m 0,97) con bordo anulare in rilievo e coppella centrale. Nella parete di fondo di questa cella si aprono due portelli, rialzati di m 0,60 dal piano pavimentale ed ora vistosamente rimaneggiati, che introducono, come già detto, negli altri vani dell’ipogeo.

Il portello di sinistra consente l’accesso nel vano B, di forma poligonale (prof. m 1,40; largh. m 1,15; alt. m 1,00; sup. mq 1,75), e da questo in quello successivo C, di pianta rettangolare (prof. m 2,85; largh. m 1,22; alt. m 1,40; sup. mq 3,50).

Il portello di destra immette nel secondo gruppo di vani che si dispongono a coppie lungo l’asse longitudinale. La cella D, di forma rettangolare (prof. m 1,80; largh. m 1,30; alt. m 1,05; sup. mq 3,00), presenta, nella parete destra, il portello che introduce nel vano E, mentre in quella di fondo si apre l’ingresso al vano F. La cella E, irregolare in pianta (prof. m 2,10; largh. m 2,00; sup. mq 3,15), presenta due lati curvilinei e la parete di fondo con una lieve rientranza. Il vano F ha forma vagamente trapezia (largh. m 3,10/2,05; lungh. m 2,56; alt. m 1,75; sup. mq. 6,15). che si apre nella parete destra del vano F: presenta pianta quadrangolare (prof. m 2,24; largh. m 3,92; alt. m 1,30/1,10) e risulta divisa in due parti (G1, sup. mq 3,55; G2, mq 3,80) da un setto divisorio centrale (lungh. m 2,15; largh. m 0,35; alt. m 0,25).

Tomba I Filigosa

La Tomba II è costituita da un dromos (lungh. m 7,00; largh. m 0,95/1,80; alt. m 1,45; sup. mq 9,25) a profilo curvilineo nel primo tratto, da una cella maggiore A dalla quale si accede ai vani (B,C,D) disposti lungo l’asse longitudinale dell’ipogeo.

La cella A, di forma trapezoidale (prof. m 2,50; largh. m 2,50/3,00; alt. m 1,40/1,65; sup. mq 7,00) e con soffitto inclinato verso l’ingresso, mostra regolarità di pianta, pareti liscie e angoli arrotondati: nel mezzo del pavimento, un focolare rituale con fossetta centrale ed una coppella risparmiata sulla parete sinistra.

Nella parete di fondo del vano, al centro e rialzato di m 0,75, si apre il portello a luce quadrangolare (alt. m 0,65; largh. m 0,50) e doppiamente scorniciato, che introduce nel vano C, di piccole dimensioni e di forma quadrangolare (prof. m 1,45; largh. m 1,48; alt. m 0,88; sup. mq 2,00).

Nella parete destra del vano C si apre l’ingresso quadrangolare (largh. m 0,55; alt. m 0,60) alla cella D che allo stato attuale mostra una forma ad L (prof. m 1,80; largh. m 1,80/3,30; alt. m 1,35; sup. mq 9,00), divisa in due parti da un setto divisorio. Nella parete di fondo di questo vano, decentrato verso destra, si apre l’ingresso alla cella E, quadrangolare e con angoli arrotondati (prof. m 1,25; largh. m 1,48).

Tomba II Filigosa

 

La Tomba III è costituita da un dromos (A) cui seguono due vani disposti sull’asse longitudinale Nord-Sud e comunicanti fra di loro (B e C). Il dromos, volto a Sud, ha una lunghezza complessiva di m 10,50, di cui m 9,70 a cielo aperto e m 0,75 coperta da un breve padiglione con soffitto leggermente spiovente verso l’esterno. La larghezza del corridoio cresce gradualmente da Sud a Nord, vale a dire dall’esterno verso il portello che introduce nell’ipogeo, così come l’altezza delle pareti aumenta dal piano di campagna fino ai m 1,30 registrati all’altezza del padiglione (spess. m 0,20).

Un portello quadrangolare (largh. m 0,80; alt. m 1,00; spess. m 0,30), ora ampliato, introduce nel vano B. Questa cella risulta, di pianta quadrangolare (prof. m 2,20; largh. m 2,15; alt. m 1,40/1,70) con piano pavimentale ribassato di m 0,30 rispetto a quello del corridoio, angoli e spigoli arrotondati, soffitto piano, leggermente spiovente e con una larga apertura (m 1,50 x 1,30) nello spigolo SO. Nel mezzo della cella, un focolare circolare ad anello in rilievo e coppella centrale.

Nella parete di fondo del vano, in posizione centrale e a m 0,80 dal piano di calpestio, si apre il portello che introduce nella cella C. Questo portello ha forma quadrangolare (alt. m 0,60; largh. m 0,40; spess. m 0,28) ed è delimitato da una cornice in negativo larga da cm 1/3 e profonda cm 1/2.

La cella C ha forma rettangolare (prof. m 1,75; largh. m 3,85; alt. m 1,10/1,30) con la misura maggiore trasversale rispetto all’asse della tomba; nella cella gli angoli e gli spigoli sono arrotondati, il soffitto è lievemente spiovente verso l’esterno. Nell’angolo SE del vano è presente una larga rottura del soffitto, come nella cella B.

Tomba III Filigosa

La Tomba IV è costituita da un dromos seguito da tre celle (A,B,C) che si dispongono lungo l’asse longitudinale e con una quarta (D), laterale, che si apre nel vano B.

Il dromos, dal tracciato piuttosto irregolare, è lungo m 8,20 e largo da m 0,40 a m 2,10. Attraverso un portello trapezoidale (largh. m 0,80/0,53; alt. m 0,92) si accede nella cella A, di forma quadrangolare (prof. m 2,65; largh. m 1,98) e con al centro un focolare circolare (diam. m 0,70) con coppella, privo del bordo anulare in rilievo.

Nella parete sinistra del vano, a m 0,55 dall’ingresso e a m 0,50 dal pavimento, si apre una piccola nicchia di forma ellittica e dal profilo piuttosto irregolare (largh. m 0,30; alt. m 0,40; prof. m 0,30).

Un portello vagamente quadrangolare, con angoli arrotondati e lati lievemente curvi (largh. m 0,55/0,40; alt. m 0,40), introduce nel vano B, quadrangolare (prof. m 1,03; largh. m 1,90); angoli e spigoli sono arrotondati, il soffitto è irregolare.

Nella cella laterale C si accede attraverso un portello (largh. m 0,77/0,72/0,80; alt. m 0,68) che si apre nella parete destra del vano B: pianta quadrangolare (prof. m 1,45; largh. m 2,15; alt. m 1,05), pareti e volta ben levigate. Nella parete di fondo della cella B, parzialmente lacunosa, si apre il portello che introduce in D (largh. m 1,02; alt. m 0,80): questo portello, in origine quadrangolare ed attualmente lacunoso per la rottura del lato occidentale e di quello superiore, era delimitato da una cornice larga cm 10.

La cella ha pianta quadrangolare (prof. m 1,55), pareti lievemente rientranti e soffitto piano.

Gli scavi condotti dalla Foschi hanno messo in luce, sul lato destro del dromos, un pozzetto del diametro di m 0,55 ed una profondità di m 0,50, ricolmo di ceramica e di oggetti fittili romani di età repubblicana ed imperiale.

Di grande interesse, fra l’altro, la riutilizzazione della tomba in età nuragica con la ristrutturazione della parete di prospetto del dromos con conci ben sagomati, quasi a simulare l’ingresso di una tomba di giganti.

Questa tomba è stata descritta (Moravetti 1973), prima degli scavi, con la numerazione di III, che ora si abbandona privilegiando quella data dalla Foschi che ha esplorato l’ipogeo.

Tomba IV FiligosaTesto e illustrazioni tratte da “Ricerche archeologiche nel Marghine Planargia” di A.Moravetti

 

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