Guasìlle – Guasila: domus de janas Riu Sa Mela o Santu Anni

 

Domus de janas Riu Sa Mela o Santu Anni, Guasila

 

In località Riu Sa Mela, in un esteso affioramento roccioso, è presente una sepoltura a grotticella artificiale del tipo cosiddetto a domus de janas. La tipologia sepolcrale risale alla fase Neolitica, in particolare alla cultura di Ozieri. 

La sepoltura presenta i caratteri tipici delle domus de janas: anticella, letti funerari sopraelevati, pareti scavate e lavorate in alcuni punti alla martellina. L’elemento di maggiore interesse è la presenza di due pilastri affrontati risparmiati dall’escavazione rocciosa, posti ai limiti di un bancone sopraelevato. Sulla facciata dei pilastri si rileva la presenza di un motivo in rilievo, interpretabile come una protome taurina. 

L’elemento stilizzato rimanda alla religiosità neolitica, fondato sul culto della terra e della fertilità. Una seconda domus de janas è stata scavata su un altro bancone di roccia poco distante. Munita di anticella, presenta all’interno un ambiente con soffitto piano, nel quale è stata ricavata una piccola nicchia sopraelevata. 

E’ intervenuto nell’iter procedimentale, il comproprietario del fondo su cui insiste l’area archeologica che ha richiesto una riduzione del perimetro di tutela in ragione della presenza di porzioni di terreno coltivato (istanza acquisita con prot. n. 32633 del 10.09.2021). L’ufficio ha risposto alla richiesta esplicitando le motivazioni del diniego con nota prot. n. 32903 del 14.09,2021. Il perimetro connesso alla dichiarazione di interesse è stato costruito tenendo conto del bancone roccioso su cui è stata scavata la necropoli a domus de janas. L’affioramento roccioso, peraltro parzialmente interrato e pertanto potenzialmente in grado di ospitare altre cavità artificiali, costituisce una unità morfologica fortemente connessa agli ipogei funerari. Peraltro, considerato che presenta in vari punti i segni dell’attività antropica anche di età contemporanea, palesa la sua attitudine a testimoniare l’azione antropica che a partire dal Neolitico fino ai giorni nostri ha caratterizzato l’areale. 

Le domus de janas oggetto del provvedimento di ricognizione amministrativa si inseriscono tra gli ipogei cosiddetti a sviluppo orizzontale, con ingresso a vista scavato sul prospetto del bancone roccioso. Tale conformazione rendeva le domus de janas visibili e monumentali e secondo alcuni filoni di studio dovevano contribuire a marcare il territorio da parte delle comunità neolitiche. 

Nella letteratura archeologica, lo spazio antistante l’ingresso alle domus de janas è stato valutato idoneo ad ospitare rituali e pratiche cerimoniali connessi alla religiosità funeraria preistorica. 

Si specifica che l’attività agricola attualmente in essere non pregiudica la conservazione del sito e, pertanto, può agevolmente proseguire in quanto non comporta trasformazione dello stato dei luoghi. Al contrario, si ritiene assolutamente indispensabile preservare l’areale perimetrato da eventuali azioni invasive che potrebbero snaturare l’integrità dell’area e non garantire la conservazione del bene e dello spazio intimamente connesso al medesimo bene e all’utilizzo antico. 

I due ipogei rappresentano una importantissima testimonianza dell’architettura funeraria del Neolitico e attestano l’occupazione del territorio, a forte vocazione agricola, in questa fase della preistoria sarda. 

Testo a cura di: Gianfranca Salis e Patricia Olivo 

https://www.sardegna.beniculturali.it/getFile.php?id=15806

 



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