Carbonia: domus de janas di Cannas di Sotto

Domus de janas di Cannas di Sotto, Carbonia

 

Ingresso libero e gratuito – visite guidate su prenotazione per gruppi di minimo 20 pax contattando il Museo Archeologico Villa Sulcis ai seguenti recapiti:

Cell. 345 888 6058

Tel. 0781 1867304

e-mail: [email protected]
Sito: www.carboniamusei.it

 

La necropoli di Cannas di Sotto o di Corea, inserita nel contesto urbano di Carbonia, costituisce un’area funeraria preistorica di eccezionale importanza per la sua vastità e per la varietà delle soluzioni architettoniche adottate.

Scavata in un basso rilievo calcareo, formatosi nel Cenozoico, si compone attualmente di almeno 26 ipogei, dei quali solo alcuni sono stati indagati scientiicamente.

La necropoli, già conosciuta in letteratura, è stata interessata di recente da un intervento di adeguamento per la sua conversione in parco archeologico che ha consentito di riesaminarne il suo sviluppo. Le demolizioni di ediici abusivi e la ripulitura dell’area, che versava in uno stato di degrado, hanno permesso di individuare nuovi ipogei, alcuni di origine carsica, altri realizzati o trasformati dall’uomo e in gran parte ancora utilizzati, con scopi diversi, in epoca recente.

Le strutture sotterranee funerarie, che hanno sviluppi e dimensioni diverse, presentano ingressi a corridoio, a calatoia, oppure a padiglione, cui seguono uno o più camere destinate ai rituali e alle deposizioni delle salme.

La tomba 3, nella periferia W della necropoli, era composta originariamente da un’unica cella ellissoidale, larga m 2,5, con soitto concavo, accessibile attraverso un pozzetto verticale. Le tracce di questa prima fase, forse di origine del tutto naturale, sono evidenti nel settore nord-occidentale dell’ipogeo, ad una quota superiore rispetto all’attuale pavimento della camera. Successivamente si amplia il vano funerario, Fino alle attuali dimensioni di quasi 4 m di larghezza, e la cavità originaria viene trasformata in nicchia soprelevata. L’ingresso viene quindi spostato a S, dove si apre un portello trapezoidale alto 1 metro, preceduto da un lungo dromos. Ai lati delportello, all’esterno, nella parte alta del dromos, due canalette avevano forse lo scopo di deviare l’acqua piovana. Presso l’ingresso si individua sul pavimento una vaschetta scavata nella roccia. Il pavimento della cella è raggiungibile con una breve scala interna, forse realizzata in tempi recenti con blocchi sbozzati di pietra calcarea locale.

Poco distante dal vecchio pozzetto d’accesso, a NW, si osserva una cavità profonda circa 1 m, anch’essa utilizzata probabilmente come luogo di sepoltura(tomba 25).

La tomba 4, attualmente la più monumentale tra quelle che compongono la necropoli di Cannas di Sotto, sembra realizzata anche essa adattando in diversi tempi una o più cavità naturali provviste di calatoie o pozzetti verticali d’accesso.

L’ipogeo presenta all’esterno un grande spazio cerimoniale delimitato da un padiglione emisferico che ricorda l’esedra di una “tomba di giganti”. Nel pavimento, davanti al portello d’accesso, corronodue canalette, di incerta funzione.

Un profondo rincasso realizzato nell’ala destra dell’esedra è probabilmente ciò che resta di una più recente tomba a fossa.

L’interno, raggiungibile superando sei gradini realizzati nella roccia, si presenta come un unico grande vano di pianta tondeggiante, profondo m 8,5 e alto fino a m 2,6, risultato delle trasformazioni avvenute nel corso dei secoli, sino ad età recente.

Al primitivo impianto vengono aggiunte, in epoca imprecisabile, tre nicchie soprelevate incavate nelle pareti, alcune fossette scavate sul pavimento presso l’ingresso, cinque piccole vasche realizzate con l’utilizzo del cemento ed utilizzate verosimilmente per l’alimentazione del bestiame che trovava ricovero all’interno dell’ipogeo. La rimozione dello strato di terra che stava sotto un muretto costruito in età moderna, a ridosso dell’ala destra dell’ingresso, ha restituito frammenti ceramici ascrivibili all’Eneolitico antico. Molte altre cavità naturali hanno o possono aver svolto la stessa funzione funeraria.

La tomba 10, attualmente a cielo aperto, composta da un’unica cella tondeggiante (diam. max. m 2,5) con un bancone risparmiato nella porzione settentrionale, era accessibile probabilmente attraverso un pozzetto, forse asportato dalle recenti attività di trasformazione. La sua altezza residua è di m 1,45.

Nel corso di recenti lavori di manutenzione nello strato di terra supericiale della tomba 14, rovistata in antico, è stata trovata una lama di selce. L’oggetto, a sezione triangolare con lati concavi, che presenta entrambi i lati molto affilati, privi di ritocchi, misura cm 8 di lungh., cm 2,2 di largh. e ha uno spess. max. di cm 0,5.

è evidente il riuso di alcuni ipogei in epoche differenti: se la tomba 15 pare ancora frequentata e modificata durante l’età romana, altre, come le tombe 1, 2 e 4, furono utilizzate fino a qualche decennio fa per la loro vastità per il ricovero di uomini e animali, oppure come ripostiglio o fossa per rifiuti.

Maria Rosaria Manunza – Gianfrancesco Canino

Nuovi dati sulla necropoli preistorica di Cannas di Sotto – Carbonia

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