Buddusò: domus de janas di Oltulò

Domus de janas di Oltulò, Buddusò

 

La parte occidentale del rilievo di “Sa Serra” che decresce verso la piana alluvionale di “Padru Oes”, si presenta tormentata ed accidentata nel rilievo e ricoperta da un fitto e rigoglioso bosco di querce. Tutta la zona per circa tre chilometri lungo la carrozzabile Buddusò – Pattada, ad un’ altezza media di m. 650 – 700 sul livello del mare è ricca di monumenti che dimostrano come questa parte del nostro territorio fosse popolata sin dal Neolitico. Percorsi circa km. 2,200 della SS 389 che da Buddusò porta a Pattada ed a circa m. 50 dal bivio per “Oddastra”, si imbocca un viottolo che si percorre per raggiungere una località denominata ” Oltulò”. Percorrendolo per circa 200 passi si raggiunge un cancello ( il secondo dei tre che si incontrano attraversando il viottolo) da cui si accede alla proprietà del Signor Luigi Canu ( noto Gigi ). A circa 50 passi dalla casa colonica Canu, guardando verso Sud, si trova l’ ingresso da cui si accede alla proprietà del Signor Pietro Bacciu, chiuso da un rozzo cancello composto da due assi di legno a cui è stato inchiodato un pezzo di rete metallica. Alla sinistra di questo cancello, a circa dieci passi, si trova un roccione granitico la cui sommità è ricoperta d’edera; qui è sta scavata una “Domu de Janas” che chiameremo “Oltulò 1”. A circa 45 centimetri dal suolo, rivolto verso Sud, si apre il portello d’ingresso dell’ ipogeo. Questo è di forma rettangolare con gli angoli smussati. Lo schema della tomba è complesso: è composta di un vestibolo a e di quattro celle b, c, d, e. Il vestibolo a, nel quale è stato ricavato l’ ingresso della tomba è a pianta rettangolare con gli angoli arrotondati; la volta è leggermente bombata e spiove dalla parete di fondo verso l’ingresso. Al centro del piano di calpestio è stato scavato un focolare rituale a forma circolare del diametro di 45 centimetri. L’intero ambiente è ben rifinito ed in ottimo stato. Dal vestibolo attraverso un portello rettangolare con angoli smussati, ottenuto sulla parete di fondo dirimpetto all’ ingresso ed a circa 45 centimetri d’ altezza dal piano di calpestio, si accede alla cella b. La pianta di questa non ha una forma geometrica ben definita. Nella parete di fronte al portello d’ accesso, a circa 20 centimetri d’ altezza dal pavimento è stata scavata una nicchia di forma rettangolare. Questa, al centro della base, è solcata da una scanalatura orizzontale profonda 1 centimetro circa che la divide in due parti. Le pareti ed il pavimento della cella sono lisci: sembrano rifiniti con attrezzature meccaniche moderne. Sulla destra, per chi entra, nel pavimento è stata scavata una fossetta del diametro di 15 centimetri. Dalla cella b, attraverso un portello rettangolare con gli angoli smussati ottenuto nella parete laterale destra, per chi entra, si penetra nella cella c. La pianta di questa cella non è riconducibile ad una forma geometrica ben definita. Nella parete dirimpetto all’ ingresso è stata ricavata una nicchia. Nella parete laterale sinistra del vestibolo, rispetto a chi entra, ad un’altezza di 70 centimetri dal piano di calpestio è stato ottenuto un portello rettangolare attraverso il quale si accede alla cella d. Questa cella ha la pianta sub-circolare e la volta spiovente; la linea d’ incontro tra la volta e le pareti è bel rilevata. Sulla parete laterale sinistra, rispetto a chi entra, è ben visibile una spaccatura lunga 80 centimetri circa. Dalla cella d attraverso un portello rettangolare con gli angoli arrotondati, ricavato al centro del punto d’ incontro delle pareti laterali della suddetta cella si penetra nella cella e. Ha pianta ellittica, la volta piatta e ben levigata. Sulla parete laterale sinistra , per chi entra, è stato ricavato un foro. Il piano di calpestio di questa cella è 3 centimetri circa più basso del piano della cella d.

Fonte:  Biblioteca di Buddusò

http://www.bibliotecabudduso.it/mappe/mappaDomus.asp

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