Buddusò: domus de janas di Ludurru

Domus de janas di Ludurru, Buddusò

   

In un terreno alquanto ondulato, non molto ricco di pascoli, ma adatto alla coltivazione della vite, è stata ricavata, in un grosso spuntone granitico, una piccola necropoli a « domus de janas » detta Concheddas de Ludurru. Essa è costituita da quattro ipogei i quali, disposti alla base della fronte dello spuntone, a livello del piano di campagna, hanno scavo orfzzontale e sviluppo a piano longitudinale. A circa 1000 metri, dove si trovano le tombe V e VI, il terreno tende a cambiare e a diventare decisamente pascolativo.

L’ipogeo 1, quello cioè di sinistra rispetto alla fronte della rupe, si compone di un piccolo atrio dal quale si penetra nell’anticella A che precede a sua volta la cella B, fiancheggiata nelle due pareti laterali, da altri due vani C – D (Fig. 2, a sinistra).

Ludurru

L’atrio, nel quale è aperto l’ingresso al sepolcro , di piano rettangolare, appare oggi alquanto alterato. Il portello d’ingresso, di forma originariamente rettangolare e pur esso danneggiato, presenta l’incasso per il chiusino. La cella 4, il maggiore vano dell’ipogeo, è stata anni fa colpita da un fulmine, per cui presenta, specie nella volta, qualche grossa spaccatura. Ha pianta rettangolare, ma le pareti, specialmente le lateraII, sono incavate, con spigoli smussati. La volta è piatta e spiove daIla parete di fondo, alta m. 2,10, alla parete sull’ingresso, alta m. 1,30. In complesso, l’ambiente presenta aspetti di particolare interesse ed in un certo senso originali. Le pareti, esclusa quella di fondo, sono segnate per tutto il perimetro, in alto e in basso, da una cornice di 15 cm. di altezza con 2 cm. di sporgenza. Inoltre, nella linea d’incontro della parete di fondo con la volta, su quest’ultima e centralmente rispetto alla parete, è risparmiato un rilievo ad andamento semicircolare, dal diametro di m. 1 ; inoltre, sempre nella stessa parete, si aprono, rilevati di m. 0,80 dal pavimento della camera, due portelli attraverso i quali si entra nella cella B.

I portelli appaiono sovrastati da un originale disegno approssimativamente semicircolare, costituito da linee parallele, scendenti verticalmente verso i portelli medesimi. Il disegno che si prolunga alle estremità con due brevi appendici limitanti il profilo esterno dei portelli è dipinto di rosso, color minio. La cella B ha pianta rettangolare con angoli smussati e volta piatta. Da questa cella, attraverso piccoli portelli  aperti in ognuna delle pareti laterali, si accede in due piccoli vani sussidiari : D sulla destra di chi entra, di pianta semicircolare e volta a forno; C sulla sinistra, conforme in piano e con la volta piatta.

Gli ipogei II e III sono monocellulari (Fig. 2, al centro e a sinistra) con contorno curvilineo; entrambi si affacciano direttamente all’esterno per mezzo di portelli e sono, oggi, intercomunicanti.

L’ipogeo II, ha pianta non riducibile ad una ben precisa figura geometrica, un perimetro grosso modo ellittico con rigonfiamento sul fondo (Fig. 2, 11, A).

Sul pavimento si notano due tratti residui di un cordone in rilievo, che suddivide il pavimento stesso in tre settori, in corrispondenza dei tre semicerchi dell’ellissi. Nel punto d’unione dei due cordoni rimane visibile la base di una colonna circolare che univa il pavimento della cella còn la volta. Quest’ultima è a botte, suddivisa in tre parti corrispondenti ai tre sernicerchi. L’ipogeo in argomento si affaccia, come detto, direttamente all’esterno per mezzo di un portello che si apre sulla fronte dello spuntone granitico. E’ un portello di folrna circolare e quindi abbastanza originale.

Nell’ipogeo III un piccolo anditof alterato sul lato destro, precede un portello di forma rettangolare con la soglia alquanto arrotondata che immette direttamente nella cella A, di pianta semicircolare e con volta piatta. Nella parete opposta all’ingresso, leggernIente rilevata rispetto al livello del pavimento ed un po’ spostata sulla destra, si apre una piccola nicchia a pianta semicircolare e sezione a mezzo arco. Attraverso un portello praticato nella parete laterale sinistra, di forma rettangolare e con la soglia leggermente rilevata rispetto al pavimento della cella stessa, si entra ora nella cella A dell’ipogeo II. Il portello ha angoli e lati arrotondati e misura m. 0,70 di larghezza x 0,60 di altezza x 0,20 di spessore.

L’ipogeo IV, sulla destra della fronte della rupe, consta di tre vani di contorno rettilineo, preceduti da un ampio vestibolo a padiglione (A). Un vano (B) sta sull’asse del padiglione, gli altri due (C-D) fra loro comunicanti si sviluppano sul lato destro del medesimo, Il padiglione A presenta una pianta di disegno rettangolare, volta piatta e spigoli smussati. Davanti spuntano, per circa cm. 50 dal piano di campagna, due formazioni naturali di granito, residue di un lembo roccioso nel quale è stata risparmiata con un taglio netto sulla sinistra, un’apertura di passaggio di m. 0,75 di larghezza  Il vestibolo a padiglione mostra dati di un certo interesse. Infatti, nell’angolo formato dalla parete laterale sinistra con quella di fondo è stato riservato un rettangolo granitico di m. 0,90 di lunghezza x 0,65 di larghezza, innalzantesi dal pavimento del vano cm. 20, da interpretarsi quale probabile tavolo votivo. Al centro del pavimento è stata scavata una fossetta emisferica di cm. 18 di diametro x cm. 7 di profondità. Sulla parete di fondo del vestibolo si apre un portello (21), leggermente rilevato rigpetto al pavimento e provvisto di incassi e fori per il chiusino, che immette nella cella B, di pianta rettangolare e col soffitto piatto.

Le pareti laterali di questo ambiente sono leggermente ad aggetto verso l’alto. Dalla mezzeria di entrambe sporgono per tutta l’altezza del vano sino a toccare il soffitto, delle semicolonne che si allargano nel punto d’innesto con la volta ed hanno in media una semicirconferenza di m. 1,20. Si penetra nella cella C direttamente dal padiglione, attraverso un portello, rilevato di cm. 65 rispetto al pavimento dell’ambiente, oggi completamente distrutto, ma ricostruibile nella larghezza di cm. 50 x 30 di spessore. La cella C ha pianta rettangolare, volta piatta, pareti a spigoli leggermente arrotondati.

Sulla parete sinistra per chi entra dal vestibolo, è aperto un portello di forma rettangolare (24), che consente il passaggio alla cella D, di pianta rettangolare, con volta a botte e spigoli arrotondati. Il terreno ove si trovano le tombe V e VI, si presenta gibboso e vi affiorano numerosi e grossi spuntoni granitici. In uno di questi spuntoni, sulla stessa linea della fronte, sono stati ricavati due ipogei i cui ingressi distano, l’uno dall’altro m. 1,56. Entrambi, a scavo orizzontale e proiezione longitudinaleJ sull’asse est-ovest, sono forInàte da tre camere a contorno in prevalenza tondeggiante, col pavimento a livello del piano di campagna.

Ludurru V e Vi

L’ipogeo V, che trovasi a sinistra della fronte del roccione, presenta un piccolo atrio a pianta semicircolare e sezione ad arco leggermente appiattito, nel quale è aperto l’ingresso alla tomba. Attraverso un portello praticato sulla parete che trovasi dirimpetto all’apertura dell’atrio, si penetra nella cella B. Di forma rettangolare, questo portello presenta l’incasso per il chiusino e, al di sopra, due incavi rettilinei paralleli fra loro, di uguale lunghezza e di sezione semicircolare. Misurano cm. 80 di lunghezza e distano cm. 12 l’uno dall’altro La cella B ha pianta semicircolare, volta piatta e angoli smussati. Sul lato destro di chi entra, è aperto un portello di forma rettangolare, che consente il passaggio tra la cella B e quella C, anche quest’ultima di pianta semicircolare, con volta piatta ed angoli smussati

L’ipogeo VI quello cioè che trovasi a destra di chi guarda la fronte dello spuntone, presenta ugualmente un vestibolo A con pianta semicircolare e sezione ad arco appiattito. Al centro della parete di fondo del vestibolo, si apre un portello che immette nella cella B. Questo portello, rilevato di m. 0,30 rispetto al pavimento del vestibolo e della cella, ha forma rettangolare con angoli smussati e presenta l’incasso per il chiusino.

La cella B _ha la pianta semicircolare, soffitto piatto, e spigoli smussati. Sulla parete di fondo, spostato sulla sinistra di chi entra, si apre il portello di passaggio alla cella alta C, di pianta rotondeggiante e volta piatta.

FONTE: A. Baltolu – Studi sardi volume XXII

 

Ludurru I
Ludurru I

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