Domus de Janas di Monte Minerva, Villanova Monteleone
Sul pendio del Monte Minerva, un rilievo trachitico situato a m. 644 m., tra una macchia mediterranea particolarmente rigogliosa e tra anfratti naturali, si aprono gli ingressi agli ipogei della necropoli di Monte Minerva
La piccola necropoli, che conta otto tombe, vuota da tempo ed in forte degrado sia per cause naturali che per l‘intervento dell‘uomo, si segnala per la presenza nelle tombe I e II di figurazioni scolpite od incise e per la particolare ubicazione all‘interno di ripari sotto roccia.
La lomba 1 è costituita da due ambienti; il primo è un anfratto ben riadattato e decorato in età preistorica ma solo per un tratto di parete di fondo e sul pavimento, che presenta cinque coppelle. In questo tratto lavorato si apre il portello d‘ingresso al secondo ambiente, di forma ellissoidale. Il portello è sormontato da un motivo duplice di corna rettilinee, di tipo A, V
Latcomba 2 è aperta anch‘essa in un anfratto; comprende l‘anticella ed una seconda cella ellissoidale irregolare. Sul portello d‘ingresso alla cella si osserva un motivo corniforme danneggiato ma leggibile e classificabile come tipo 11 A, III, 1.
L‘ubicazione all‘interno di ripari potrebbe sembrare casuale ed essere considerata solo l‘effetto del determinismo ambientale. Alcuni elementi tendono, invece, ad avvalorare l‘intenzionalità dell‘escavazione e dell‘adattamento dell‘anfratto.
Le fossette del pavimento della domus I, infatti, sono analoghe a quelle osservate in anticelle o in vani non strettamente funerari ma d‘uso rituale e confermano, rinforzandola, l‘ipotesi funzionale dell‘anfratto medesimo.
Inoltre si ha notizia di altre domus de janas della medesima tipologia morfologica, ad esempio la domus de janas di Renosu 2, a Villanova Monteleone.. Quest‘ipogeo è scavato all‘interno di un riparo sotto roccia che, nella parete di fondo, in cui viene realizzata la grotticella, mostra segni di adattamento a svolgere la funzione di anticella.
Testo tratto da: Le tombe decorate di Monte Minerva, Villanova Monteleone, di Giuseppa Tanda