Benetutti: domus de janas di Luzzanas

Domus de janas di Luzzanas, Benetutti

 

La “Tomba del Labirinto” è una domus de janas, grotticella funeraria artificiale del neolitico recente (circa 6.000 anni da oggi), pubblicata da Ercole Contu nel 19651. Fa parte della piccola necropoli di Sa Menta (di cui si conosce una seconda tomba), escavata sul pendio di una collinetta isolata di tufo trachitico, in località Luzzanas, a 50 m dal fiume Tirso e a 6 km circa da Benetutti.

L’ipogeo si articola  secondo  un modello planimetrico definito “a sviluppo centripeto”. In questo vano centrale, sulla parete sud-occidentale, sulla destra di un portello è incisa una figura “a labirinto” di tipo cretese. Il motivo è circolare, a sette circonvoluzioni, con ingresso in basso, a sinistra. Misura m 0,30.

Altre incisioni, costituite da linee parallele non ancora interpretate, si osservano accanto ad esso e sul tetto piano. La tecnica d’incisione è quella “a polissoir” e si avvale di uno strumento a punta sottile, di pietra o, presumibilmente, metallo, con cui si ottengono solchi netti, sottili ma profondi, con sezione a “V”. Le incisioni sono realizzate su una parete non spianata, priva di quella rifinitura che, invece, compare ed è assai curata, in altre domus de janas con incisioni, ad esempio nella necropoli di Anela-Sos Furrighesos, Alghero-Matteatu e Sassari-Calancoi.

La poca cura nello scavo si evidenzia, comunque, in linea generale, sulle pareti, come si è osservato poc’anzi: i solchi verticali e paralleli sono stati lasciati dai picconi di pietra utilizzati nelle operazioni di escavazione, su una superficie non ancora livellata, e sono considerati caratteristici delle tombe non rifinite, cioè non completate.

Il labirinto e le altre incisioni, quindi, non erano previste nella realizzazione della domus de janas e sono, di conseguenza, posteriori al Neolitico recente (6000 anni da oggi), cui si fa risalire l’escavazione di gran parte delle 3500 domus de janas finora censite in Sardegna, compresa quella di Sa Menta.

La nuova documentazione grafica e fotografica qua proposta rende necessario affrontare ancora il problema della datazione del motivo a labirinto, nel 1965 attribuito all’età del Rame da Ercole Contu sia pure con qualche dubbio, ad epoca contemporanea all’escavazione, alla metà del III millennio (2500-2000 a.C.) dal Kern all’età del Bronzo, in occasione di una sepoltura successiva a quella dell’escavazione, dal Pauli, all’orientalizzante antico (730-600 a.C.), dalla scrivente.

Autrice: Giuseppa Tanda

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