Anèla: domus de janas di Sos Furrighesos

 

 

Domus de janas di Sos Furrighesos, Anela

 

La necropoli di Sos Furrighesos comprende 18 ipogei scavati a tre livelli di altezza in un costone di trachite ad andamento estovest, che delimita il pianoro di Pranu Oschiri, tranne la tomba XV che, invece, è situata ai margini. Gli studi e le ricerche condotte su questa necropoli sono risultati fondamentali per la comprensione e linquadramento culturale dellarte ipogeica in ambito regionale. La presenza di particolari elementi figurativi realizzati con la tecnica dellincisione a martellina(strumento usato per la rifinitura delle superfici di pietra) ha trovato riscontro nei principali complessi petroglifici (caratterizzati da motivi incisi e/o dipinti nella rocciaeuropei, come in Valcamonica e nella penisola iberica, dando ulteriori prove dei rapporti culturali tra la Sardegna e lEuropa occidentale tra la fine del III e la prima metà del II millennio a.C. (età del Rame e prima età del Bronzo). Le tecniche decorative individuate nelle 8 domus de janas sono la scultura, la pittura e l’incisione. Lanalisi delle ornamentazioni porta a individuare 7 fasi di istoriazione, dal Neolitico recente alletà altomedievale: 1 Fase, protome (elemento decorativo costituito da una testa di animale stilizzata) a rilievo convesso della tomba VI, pittura rossa, incisioni lineari più antiche (Cultura Ozieri); II Fase, protomi a rilievo piatto della tomba VIII e II, coppelle (cavità di forma emisferica scavate nella roccia), incisioni lineari (Ozieri finale/Cultura Filigosa); Fasi II, IV, V, incisioni a martellina” (Cultura di Filigosa/Abealzu); VI Fase, incisioni “a martellina”, motivi geometrici (età del Bronzo); VII Fase, incisioni “a polissoir” (segni eseguiti a solco), a puntinato, lineari (età storiche: tardoantico, alto Medioevo). Le meglio conservate sono le tombe ll, VI, VIII, IX e XI. La domus de janas Il presenta una pianta a T. La parete di fondo offre una complessa partizione decorativa scolpita e dipinta di rosso con falsa porta centrale, sovrastata da 2 bande orizzontali disposte ai lati e al di sopra, arricchita da due riquadri, uno per parte. Analoga decorazione si osserva nella parete d’ingresso. In queste ornamentazioni si riconosce una rappresentazione della protome taurina attribuita alla Fase II a.C. La tomba VI si compone di 2 ambienti semicircolari, preceduti da uno spazio antistante. L’ingresso è sopraelevato di circa 3 metri rispetto al piano di campagna. Il portello d’ingresso nel secondo vano è sormontato da una protome scolpita e dipinta di rosso. Tracce di colore rosso si osservano sulla cornice e sulle pareti. Sulla parete di fondo del vano successivo si osserva una falsa porta rettangolare. L’insieme figurativo rientra nella Fase I. 

Anche la tomba VIII presenta l‘ingresso sopraelevato di circa 3 metri, e si sviluppa con una planimetria a T. Nel secondo vano, il principale, si osservano elementi cultuali: setti divisori, fossette, motivo corniforme scolpito, incisioni sulle pareti. Il motivo corniforme di stile rettilineo è ricavato a bassorilievo piatto, in posizione centrale, e sormonta una falsa porta di forma rettangolare (Fase II). Le incisioni, realizzate a martellina, ricoprono le due pareti (Fasi III-VI). Alla tomba IX (Sa Tumba de su Re) si accede attraverso un ingresso con “stele, peculiarità della classe più antica delle tombe di giganti. La tomba, monocellulare, è priva di anticella (primo ambiente della domus); è probabile che sia stata distrutta per far luogo alla stele. Al di sopra di questa sono scavati 3 incavi che contengono 3 betili (pietre infisse verticalmente) frammentari. La cella, rettangolare, presenta a ovest un bancone sorretto da un pilastro quadrangolare. Opposto a esso è un secondo bancone sopraelevato rispetto al piano del pavimento. Le pareti e il soffitto sono coperti da incisioni attribuibili alle Fasi III-VII. Sulla parete di fondo si notano ancora tracce di pittura rossa. La tomba Xl comprende unanticella e una cella con soffitto a forno. Sulla parete ovest dell’anticella sono incisi a martellina3 gruppi di incisioni corniformi sovrapposti a un reticolato in tecnica lineare, sul quale sono individuabili tracce di pittura rossa.

Tracce di incisioni del medesimo tipo si individuano sulla parete est (Fase IV). La tomba XV, con planimetria a T, è costituita da un dromos (corridoio di accesso), da unanticella e da una cella. Sulla parete dingresso dellanticella si osservano 3 motivi “a martellina”: l‘uno, sulla parete a destra dell’ingresso, definibile come orante”, motivo attestato nella Tomba Branca Cheremule, e, nella versione capovolta, in quella dellEmiciclo-Oniferi. Dagli scavi del 1974 provengono materiali ceramici di Cultura Ozieri, Monte Claro, Vaso Campaniforme e Bonnannaro. Non lontano dalla tomba XV, sul ciglio del costone, si trovano i resti di un nuraghe, gravemente danneggiato, a controllo della vallata sottostante percorsa dal Rio Buttale. Attorno al nuraghe restano tracce di un esteso villaggio a capanne circolari. I rapporti con la necropoli a domus de janas sono testimoniati dalla “stele“, tipica delle tombe di giganti di classe I (G. Tanda 2003), scolpita sulla facciata della tomba IX (Sa Tumba de su Re), a conferma della nuova e dominante ideologia funeraria nuragica. Le manifestazioni artistiche scolpite, dipinte e incise, sono i segnidell’ideologia religiosa delle comunità di agricoltori del Neolitico e delletà del Rame, fondata sul dualismo del ciclo vegetativo (nascita e morte della vegetazione) riflesso sul dualismo umano (la vita e la morte). Questa simbologia, così come le forme cultuali praticate all’interno dell’ipogeo, manifestano un significato di rinnovamento e rinascita sottolineato dal colore rosso, simbolo di sangue, vita e rigenerazione. 

Fonte: Giuseppa Tanda – Anela, Sos Furrighesos

https://www.academia.edu/75825956/Anela_Sos_Furrighesos

 

 Sos Furrighesos - Tanda

 

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