Parco archeologico Biru ‘e Concas, Sòrgono
In un rilievo collinare caratterizzato da pendii non eccessivamente scoscesi occupati da boschi (versante Sud) e, parzialmente, da seminativi (versante Est) sono state localizzate diverse presenze archeologiche. Alla sommità del rilievo è sito il nuraghe Bidu ‘e Concas: esso controlla la sotto stante vallata che, nelle varie epoche e ancora oggi, costituisce la via naturale di passaggio verso i territori dell‘Oristanese. A mezza costa, in particolare nel versante orientale, sono stati localizzati diversi fondi di capanna, che associati a materiali fittili ascrivibili ad età nuragica, sparsi non uniformemente in una vasta area, fanno ipotizzare che appartengano ad un villaggio, probabilmente in relazione con il vicino nuraghe. Nel pendio orientale, a circa metri 100 in direzione Nord da un gruppo di menhir, in un taglio del terreno che fiancheggia il corso di un sentiero, sono stati raccolti materiali ceramici ascrivibili all‘orizzonte culturale dell‘eneolitico. Alle pendici del rilievo collinare, nel versante meridionale, è stata invece osservata la presenza di frammenti ceramici d‘età romana.
I Menhir
in un‘area utilizzata per il pascolo e in parte occupata da una rada vegetazione arborea è documen ata la presenza di una trentina di menhirs aniconici di cui alcuni frammentari; essi sono caratterizza ti da una sezione trasversa piano convessa, rastremati verso la base; alcuni sono ben sagomati e presentano una lavorazione a martellina; altri sono più rozzamente trattati e sbozzati solo parzialmente. È possibile che la loro presenza sia da porre in relazione con un “luogo funera rio” che, in questo caso, a causa del la concentrazione dei reperti fittili osservati in superficie, dovrebbe esser situato, rispetto ai menhir, a cir ca m 200 in direzione Nord.
Il Nuraghe
il monumento, localizzato in regione Còa ‘e Sa Màndara, è posto, come si è già osservato, a controllo del sottostante passaggio vallivo. Il nuraghe, a pianta subellittica, coi lati lunghi disposti in asse Est–Ovest, è costruito su un possente blocco roccioso granitico di cui, nel corso della muratura, include alcune parti. L‘opera muraria, rozzamente poligonale, è costituita da conci in granito appena sbozzati e disposti irregolarmente. L’ingresso, rivolto a settentrione, mostra un particolare artifizio architettonico: l‘architrave, che poggia su pochi e grandi blocchi che costituiscono i piedritti, è sormontato da un concio di minori dimensioni, a sua volta contenuto in un giro di blocchi disposti a semi cerchio, così da deviare sugli stipiti il peso delle sovrastanti strutture. Lo stato di degrado del monumento fa sì che le parti interne possano essere solo parzialmente interpretate: dalla sommità del nuraghe si scorge l‘andamento dell‘andito che pre senta, a sinistra subito dopo l‘ingresso, un piccolo vano, crollato ed ingombro di macerie, che potrebbe essere stato l‘avvio di una scala d‘andito, oppure una semplice nicchia; sempre nel corso del corri doio, a destra, un ingresso architravato immette in un altro piccolo ambiente a pianta circolare, privo di copertura, e ricolmo di pietrame. Il rimanente delle strutture, considerato il grave stato di degrado, può solo far ipotizzare l’esistenza, in an tico, di una camera a pianta ellittica posta sul lato Est del monumento
Il Villaggio
si estende a circa m 150 in direzione Est dal nuraghe Bidu ‘e Còncas ed è localizzato nei versanti meridionale ed orientale, meno scoscesi e meglio esposti all‘irraggiamento solare. Sono stati individuati quattro fondi di capanne, a pianta circolare, di medie di mensioni, costituiti con blocchi in granito scarsamente lavorati; nell‘area circostante si è osservata la presenza di numerosi frammenti riferibili all’età nuragica.