Duarche – Dualchi: area archeologica di Cubas

Area archeologica di Cubas, Dualchi

L’area archeologica si trova sull’altopiano basaltico di Pranu Ozzastru e dista un centinaio di metri dalla fronte meridionale della colata lavica.

Il nuraghe Cubas è del tipo a corridoio con due ingressi posti uno ad ovest ed uno ad est, intorno ad esso si estendeva un grande villaggio, tutt’oggi si possono vedere i muri perimetrali.

A poca distanza dal nuraghe si trova una tomba dei giganti di possibile struttura trilitica anche questa ampiamente violata da scavi abusivi.

Sempre in questa zona troviamo 5 betili in basalto di forma tronco conica e una piccola fonte nuragica, in vicinanza della fonte si trova un altra tomba dei giganti di tipo piuttosto evoluto ma anch’essa in parte deturpata dai soliti scavi clandestini.

https://comune.dualchi.nu.it/contenuti/40808/complesso-archeologico-cubas

 

FONTE NURAGICA DI CUBAS

La fonte, situata a circa 300 metri ad Ovest del Protonuraghe Cubas e a circa un centinaio di metri ad Est della tomba di giganti Cubas I, è costituita, allo stato attuale, dalla sola piccola cella, mentre non resta alcuna traccia di un eventuale vestibolo, a parte un breve tratto di muro (lungh. m 1,30; spess. m 0,50; alt. m 0,90) che si stacca obliquamente dall’estremità orientale dell’edificio verso l’esterno. L’opera muraria è di tipo poligonale con conci di basalto di medie dimensioni, appena sbozzati e disposti a filari con numerose zeppe di rincalzo. Alla camera si accede attraverso un ingresso quadrangolare (largh. m 0,60; alt. m 0,60), volto a SE, che si apre nella fronte rettilinea (lungh. m 2,20; alt. m 1.15). L’architrave – un grande masso di forma irregolare, con maggiore spessore nell’estremità sinistra (lungh. m 1,20; largh. m 0,50; spess. m 0,30/0,60) – poggia su stipiti formati da una sola pietra, quello sinistro, e da tre pietre di minori dimensioni quello destro. La soglia è nascosta da terriccio che non consente di accertare la presenza di un eventuale canale di scolmo. La cella della fonte presenta pianta poligonale-ellittica con dimensioni di m 1,50×1,00 misurate all’altezza della soglia. La sezione ogivale del vanoè data dall’aggetto progressivo delle pareti che si conservano per una altezza massima di m 1,65 e 6 filari nella parete di fondo, di cui m 0,75 al di sopra del livello della soglia. Lo spessore murario è compreso fra m 0,80 a Est e m 1,20 a Ovest. Nel tratto SE del paramento, al di sotto dell’ingresso, le murature sporgono di m 0,15 rispetto al profilo verticale della pietra di soglia, creando una sorta di gradino. Il piano pavimentale originario, ora ricoperto dapietrame e terra, doveva essere costituito dalla roccia basaltica spianata. All’esterno, la fonte si eleva per circa 1 metro dal piano di campagna, con un estradosso semiellittico (m 2,80×3,20) costituito da massi di medie e grandi dimensioni disposti a file irregolari.

Pianta fonte di Cubas, Dualchi

BETILI DI CUBAS

L’area antistante l’esedra della tomba dei giganti III, di cui rimane ben poco era segnata da 5 betili in basalto di forma troncoconica, a sezione piano-convessa e finemente lavorati a tutto tondo a martellina. Questi betili giacciono rovesciati sul terreno, quasi a ventaglio, nell’area SE della tomba, ad una distanza dal centro dell’esedra compresa fra i m 13 del n. 1 e del n. 5, mentre la distanza reciproca va da m 6 a m 7,50. Si descrivono i monoliti in senso antiorario:

Betilo 1 – È spezzato in due frammenti (lungh. m 1,35×0,75) e raggiungeva, integro, m 2,10 di altezza, con un diametro di base di m 0,77 e superiore di m 0,45. Il profilo mostra una lieve convessità nel tratto medio inferiore.

Betilo 2 – È alto m 1,99, con base circolare (diam. 0,78) e coronamento superiore a taglio netto in piano (diam. 0,37×38). Am 0,97 dalla base, presenta, sulla superficie lievemente convessa, una coppella circolare, profonda m 0,05 e larga m 0,13.

Betilo 3 – È alto m 1,61, con un diametro di base di m 0,69, mentre la circonferenza del piano superiore, leggermente ribassato, è di m 1,41. A cm 9 dalla base presenta, nella superficie convessa, una bozza rettangolare (lungh. cm 13; largh. cm 7; alt. cm 3), mentre una incisione rettilinea appare a m 0,57 dalla base (lungh. cm 13; largh. cm 1,3; prof. cm 2,5).

Betilo 4 – È alto m 1,69, con base di m 0,64 e piano superiore di m 0,33.

Betilo 5 – È alto m 1,59, con base lievemente schiacciata (diam. m 0,55/0,57) e piano superiore appiattito e lievemente smussato (diam. m 0,35).

 

 

 

pianta tomba dei giganti e betili di Cubas, Dualchi
pianta tomba dei giganti e betili di Cubas, Dualchi

 

PROTONURAGHE CUBAS

 

Il monumento è ubicato a breve distanza dal margine SE dell’altopiano basaltico che guarda verso il profondo solco vallivo attraversato dal Riu Murtazzolu. Nel raggio di 400 metri tre tombe di giganti ed una fonte nuragica – tutti monumenti da porsi in stretta relazione con il nostro monumento–, mentre a maggiore distanza – entro 1 km – il Protonuraghe Crabas, a Est, e i nuraghi Arbarighinu e Ponte, rispettivamente a NO e a SO.

Si tratta di un edificio a pianta circolare (m 12,65×13,05; sup. mq 130,8) provvisto di due ingressi, A (230° SO) e B (85° Est). La torre si conserva per una altezza massima di m 5,50 a Nord con 11 filari, mentre a Est abbiamo m 3,55 e 8 filari. L’opera muraria è costituita da pietre poliedriche di varie dimensioni, appena sbozzate e disposte a file non sempre regolari. L’ingresso A, di luce quadrangolare (largh. m 1,00; alt. m 1,25) e sormonatato da un architrave privo di finestrino di scarico (lungh. m 1,55; largh. m 0,95; spess. m 0,70), introduce in un breve andito lievemente strombato (lungh. m 1,75; largh. m 1,00/1,50) che di fronte, leggermente spostato verso destra, presenta un nicchione semiellittico (lungh. m 2,58; largh. m 1,20/1,30; alt. m 1,50/1,85) con pareti aggettanti e copertura costituita da lastroni disposti a piattabanda. Sul lato sinistro dell’ingresso, alla distanza di due metri dalla porta, si apre un corridoio che, seguendo costantemente la curvatura del paramento esterno, si sviluppa per una lunghezza di circa m 8,50, con larghezza media di m 1,00 ed una altezza di m 2,35 s.r.

Ad appena m 1,30 dall’accesso a questo corridoio, si apre nella parete destra, un corridoio percorribile per circa 2 metri e quindi ostruito dal crollo, con una larghezza di m 0,90 ed un’altezza di m 2,15 s.r.

A due metri da questa prima biforcazione, sempre nella parete destra del corridoio principale, si apre un ingresso (largh. m 1,00), con architrave (lungh. m 1,15; largh. m 0,40; alt. m 1,50), che introduce in un altro corridoio (lungh. m 4,50; largh. m 0,65 s.r.) che si allarga progressivamente fino a m 1,35, ove, obliquamente verso destra, è l’accesso ad una sorta di vano ellittico (lungh. m 2,60; largh. 0,50/0,95), mentre piegando verso sinistra immette in un tratto di corridoio (largh. m 0,60/0,90) agibile per meno di 2 metri prima di venire interrotto dalle macerie. Questo tratto di corridoio sembra dirigersi verso il secondo ingresso, così come il corridoio principale: entrambi formano una sorta di tenaglia che si interrompe, sempre a causa del crollo, a circa 3 metri dall’ingresso secondario che si apre a SO con luce quadrangolare (largh. m 1,10; alt. m 1,20 s.r.), delimitata in alto da un robusto architrave (lungh. m 1,35; largh. m 0,70), che si interrompe a m 1,35.

Tutt’intorno all’edificio, per un raggio di almeno 100 metri, sono visibili i resti del vasto villaggio non ancora devastato dalla furia dei clandestini.

 

planimetria Cubas

Sezione Cubas

Testo tratto da: Ricerche archeologiche nel Marghine-Planargia, di Alberto Moravetti

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