Sa Baronìa – Villaperuccio: necropoli di Montessu

 

 

Necropoli di Montessu, Villaperuccio

 


Come arrivare:

Dalla SS 130 in prossimità di Iglesias, si prende per Carbonia. Si imbocca la SP 126, si oltrepassano Carbonia e San Giovanni Suergiu, si incrocia la SP 77 e si prosegue per Tratalias. Da qui si segue la provinciale in direzione della SP 79 per Villaperuccio. Superato il centro abitato, si imbocca la SP 80 verso Narcao e, dopo il rio Mannu, a 1 km circa, si svolta a sinistra e si seguono le indicazioni per la necropoli. Coordinate:  39°8’2″N 8°40’1″E

La necropoli si estende sul fronte di un ampio anfiteatro roccioso naturale, a breve distanza dall’abitato preistorico di S’Arriorgiu: un’allée couverte si trova di fronte alla tomba XIII.

Esplorato fra il 1971 e il 2007 da Enrico Atzeni e Remo Forresu, il sepolcreto comprende una quarantina di grotticelle divise in quattro gruppi.

Le tombe, di varia tipologia e dimensioni, presentano talora schemi semplici – mono-bicellulari – oppure forme più complesse: l’accesso è a pozzetto oppure è preceduto da “dromos” o da spazi a cielo aperto delimitati da ortostati o da grossi massi. Alcune tombe, poi, mostrano sulla fronte un’esedra semicircolare – da riferire a ristrutturazioni successive-scavata nella roccia oppure realizzata in muratura. Si distinguono, per monumentalità, le cosiddette “tombe-santuario”: si tratta, in particolare, dell’ipogeo VII detto “Sa Grutta de Is Proccus”, della tomba X e di quella XXXIII nota come “Sa Cresiedda”. Sono domus a pianta bicellulare preceduta da un ampio padiglione, seguito dall’anticella – con focolare e pareti con tracce di pittura di colore giallo e rosso – e dalla cella maggiore, semicircolare e con soffitto a forno. Nella tomba X un ampio corridoio è parzialmente obliterato da una esedra formata da massi poligonali messi in opera nella fase di riutilizzo durante il Bronzo Antico, mentre la camera maggiore presenta un largo bancone lungo il profilo curvilineo del vano.

A ‘Sa Cresiedda” una tomba con ampia esedra in gros- si blocchi ortostatici – nel vestibolo rettangolare vi sono due colonne cilindriche, oggi spezzate, ai lati del portello di accesso alla sepoltura.

Alcune domus, poi, si distinguono per la presenza di interessanti motivi simbolici. La Tomba delle Spirali, oggi a cielo aperto, è formata da un breve “dromos”, seguito dall’anticella e dalla cella maggiore, semicircolare con un bancone perimetrale a trifoglio. Sulle pareti dell’anticella sono incisi motivi a denti di lupo e tracce di ocra rossa, mentre in quelle della cella maggiore abbiamo figure spiraliformi, a candelabro, a festone ed una falsa porta. Inoltre, sotto la soglia d’ingresso sembra scolpita una protome taurina.

La Tomba delle Corna, una sepoltura monocellulare, con ingresso a pozzetto, pianta circolare con vasca centrale e nicchiette perimetrali –, è ben nota per i motivi corniformi a bassorilievo che ornano il soffitto a forno e le pareti. L’impianto originario della necropoli avviene ai tempi della Cultura di Ozieri – numerosi i manufatti ceramici riccamente decorati e lo strumentario litico  in ossidiana – cui seguono materiali riferibili alle culture eneolitiche di Filigosa, Abealzu, Monte Claro e Campaniforme, mentre la Cultura di Bonnanaro, del Bronzo Antico, sembra segnare l’abbandono dell’area funeraria.

FONTE: L Sardegna archeologica dal cielo, di A. Moravetti 

 

Leggi l’articolo in sardo di  Fabio Solinas cliccando su questo link:

https://www.corrieresardo.it/cronaca/prendas-de-sardigna-su-parcu-archeologicu-de-montessu-in-sa-baronia/

 

error: Content is protected !!