Pula: città di Nora

 

Città di Nora, Pula

Soc. Coop Tur

Come arrivare:

Da Cagliari si prende la SS 195 per Teulada fino al km 27. Si svolta a sinistra per Pula, si attraversa il centro abitato e si imbocca via Nora, proseguendo per 3 km fino all’area archeologica. Coordinate:  38°59’9″N 9°0’57″E

Estesa su di una penisola situata allestremo limite meridionale della Sardegna e separata da uno stretto istmo dallattuale cittadina di Pula, Nora rappresenta un centro di primaria importanza negli equilibri commerciali e culturali del Mediterraneo antico, ma anche un contesto magistrale per lo sviluppo della ricerca archeologica. Già con le prime ricerche condotte tra fine 800 e il secondo dopoguerra‘, è risultato evidente il ruolo commerciale che il centro, grazie alla sua posizione, doveva aver rivestito sin dalla sua prima occupazione fenicia: oggi, grazie allimpegno e la cooperazione tra lUniversità degli Studi di Milano, diretta dal Prof. Giorgio Bejor, e gli atenei di Viterbo, Genova e Padova che da più di ventanni collaborano nella ricerca, si è finalmente ricostruita la storia di una città che vive per più di quindici secoli. Gli scavi condotti dai vari atenei in diversi settori urbani e le attività di ricognizione del territorio hanno infatti permesso di ricostruire lo sviluppo di questo importante centro urbano dalloccupazione fenicia fino alla conquista vandala, e oltre

Almeno dallVII secolo a.C. Nora è un emporion fenicio, come confermato da Pausania?; se per i primi due secoli rimane un centro di carattere perlopiù commerciale, un avamposto fenicio nel mediterraneo occidentale, dal VI secolo a.C. fino alla piena occupazione cartaginese sembra raggiungere una reale dimensione urbana. In questo periodo si erigono almeno tre luoghi di culto, due dei quali probabilmente dedicati al dio Eshmun e alla dea Tanit, si installa un abitato, parte del quale è emersa recentemente proprio sotto il lastricato del foro romano, e si sviluppano necropoli e topheť

Con loccupazione romana della Sardegna nel 238 a.C. e con lintroduzione della provincia di Sardinia et Corsica, Nora principia a trasformarsi in una città romana a tutti gli effetti, prima politicamente e poi culturalmente: agli inizi del I secolo d.C. si dota di un complesso forense provvisto di tempio capitolare, basilica e curia, e diviene sede dellunico teatro in pietra della Sardegna romana

Dopo un processo di riqualificazione urbana di circa due secoli, in età severiana la città ospita lussuose domus con pavimenti mosaicatio ed è ormai servita da un acquedotto, che alimenta almeno tre complessi termali. Dopo una transitoria decrescita edilizia sul finire del III secolo, nel corso IV secolo d.C. la città registra una decisa fase di ripresa, con la costruzione di edifici dedicati al culto cristiano sulla punta di Su Coloru e sulla fascia costiera occidentale, e con il restauro di alcuni monumenti pubblicito. Anche nel secolo successivo si attestano la costruzione di un ampio isolato abitativo, il potenziamento del porto, il restauro dell‘acquedotto12 e forse la costruzione di nuove fortificazioni verso il mare), poco prima del 458 d.C., anno della costituzione del regno vandalo14

Allinterno di questo complesso panorama storico e urbanistico, lattività del nostro ateneo occupa una posizione decisamente centrale: a partire dal 2002 le varie équipes di ricerca composte da studenti, specializzandi e dottorandi hanno potuto indagare unarea molto estesa, situata proprio nel cuore della città romana, con evidenze databili dalletà repubblicana alla tarda antichità. Negli ultimi tredici anni si sono condotte indagini stratigrafiche, campagne di rilievo topografico e attività di valorizzazione in tutta larea E, lisolato centrale della penisola, occupato da ben due domus mosaicate e dalle Terme Centrali. Oltre a questo, non sono mancati interventi di archeologia preventiva e di emergenza in alcune delle zone più visitate del sito, quali il teatro e la celebre Domus dellAtrio Tetrastilo, in funzione della creazione del parco archeologico di Nora, con la collaborazione della Soprintendenza per i beni archeologici per le province di Cagliari e Oristano e del Comune di Pula

Attualmente, le aree di in corso di studio sono tre: lisolato abitativo circostante le Terme Centrali, la fascia di abitazioni prospiciente la cala meridionale, le cosiddette Case a marel5, e una grande domus signorile sulla costa occidentale, la Casa del Direttore Tronchetti:16. Seppur con differenti problematiche, in tutti i settori le stratigrafie hanno permesso di ricostruire situazioni complesse, segnate da continui rifacimenti e sovrapposizioni edilizie, caratteristiche di un vero e proprio scavo urbano. Un caso emblematico di questa pluristratificazione è lisolato centrale della città, compreso tra il teatro e le Terme Centrali, indagato dal nostro ateneo dal 2002. La ricostruzione delle dinamiche insediative di questo quartiere è piuttosto complessa: in età medio imperiale lisolato è occupato dalle termee da almeno due domus interessate da diversi processi di ampliamento e ristrutturazione; in età tardoimperiale tuttavia, lassetto del quartiere cambia sensibilmente e una parte di esso viene destinata a nuovi nuclei abitativoproduttivi18. Con le recenti campagne di scavo si sono portate alla luce strutture più antiche delle stesse terme, dimostrando come già dalletà tardorepubblicana il quartiere fosse sfruttato a scopo residenziale. In particolare, si è potuto ricostruire la pianta di ununica grande casa risalente alla prima età imperiale, abbandonata e livellata tra II e III secolo d.C. in funzione dellapertura del cantiere delle Terme e delle domus

La presenza di stratigrafie articolate e di strutture sovrapposte rende lo scavo di questi contesti molto complesso, ma allo stesso tempo estremamente valido dal punto di vista didattico: oltre a essere utilissimo a chi è alle prime esperienze di scavo, presentando una vasta gamma di situazioni e problematiche difficilmente reperibili in un unico contesto, è stimolante soprattutto per chi ha già maturato una propria consapevolezza, in quanto scavo urbano a tutti gli effetti, ma con strutture in eccezionale stato di conservazione e stratigrafie non intaccate da interventi moderni

Nora permette inoltre di approcciarsi alla metodologia archeologica in modo globale, offrendo la possibilità di condividere tutte le fasi della ricerca: dalla didattica di scavo, allelaborazione dei dati, fino all‘edizione e alla comunicazione dei risultati. Con frequenza biennale, infatti, le relazioni di scavo, le analisi dei reperti e altri studi connessi vengono pubblicati sul periodico Quaderni Norensi, edito dal 2004 a cura dei quattro atenei, e tutti gli anni, in contemporanea con le attività di scavo, si organizzano cicli di conferenze per esporre al grande pubblico le ultime novità della ricerca. Oltre a questo, la programmazione di frequenti convegni, giornate di studi e seminari interdipartimentali favorisce lo scambio di idee e la collaborazione scientifica tra tutti coloro che cooperano in questo grande progetto

Fonte: Ilaria Frontori –Nora“LANX”17(2014),pp.4752

https://www.researchgate.net/publication/338900922_Nora_CA

 

 

 

 

 

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