Tzàve – Giave: nuraghe Oes

 

 

 

Nuraghe Oes, Giave

  

L’area archeologica del nuraghe Oes, ubicata all’estremità Nord-orientale del Campu Giavesu nella piana di Cabu Abbas, dista solo 800 metri dal nuraghe Santu Antine con il quale è in corrispondenza visiva. è presente un poderoso nuraghe con bastione bilobato, circondato da antemurale turrito, intorno al quale si estende un abitato di capanne; a margine del villaggio si trova anche un’area cultuale, caratterizzata da un piccolo tempietto a “megaron”. A circa 50 metri dal nuraghe, in direzione Sud-Est, sono presenti i resti di una tomba di giganti.

Il nuraghe, costruito in pietra basaltica locale, si compone di una torre principale e due torri secondarie: il bastione include anche un piccolo cortile antistante l’ingresso del mastio, mentre la cortina frontale mostra, fra le due torri laterali, un’ulteriore espansione convessa, analoga a quella del bastione del Santu Antine.

La torre principale, conservata ancora per un’altezza di 11,50 metri su 28 filari di pietre disposte con cura, soprattutto nei livelli superiori, presenta l’ingresso ancora non agibile a causa dei crolli e dell’interramento, sebbene lo scavo del cortile ne abbia portato in luce l’intero profilo esterno.

L’interno, come documentato in un numero limitato di altri nuraghi (soprattutto della Sardegna centro-settentrionale), presenta la caratteristica di essere spartito in almeno tre livelli sovrapposti, serviti dalla consueta scala intramuraria, a partire però da un’unica alta tholos suddivisa in piani distinti da soppalchi lignei poggianti su riseghe risparmiate nelle murature. Le camere così ricavate non presentavano spazi sussidiari alle pareti, sebbene per quella del piano terra occorra ancora attendere lo scavo integrale, ma erano fornite di soppalchi intermedi; le camere dei piani superiori erano regolarmente illuminate da finestroni non in asse con il sottostante ingresso.

Il bastione è ancora ben conservato nel lato della torre Sud (6 metri di altezza massima delle murature) mentre la torre Est è notevolmente demolita e ricolma di macerie. L’accesso al cortile avveniva da due ingressi, di cui il principale frontalmente (cortina di Sud-Est), mentre un accesso secondario era ricavato a Nord- Est, fra la torre orientale ed il mastio.

Anche le camere delle torri minori dovevano essere suddivise in più livelli da soppalchi lignei, raggiungibili da scale esterne che partivano dal cortile; lo scavo della torre Sud ha evidenziato la presenza di un pozzocisterna nel pavimento.

Testo tratto da “La Sardegna Nuragica” , a cura di Alberto Moravetti, Paolo Melis, Lavinia Foddai, Elisabetta Alba

http://www.sardegnadigitallibrary.it/documenti/17_27_20180611131452.pdf

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