Su Burgu – Burgos: nuraghe Costa

 

 

Nuraghe Costa, Burgos

 

Autrice: Giuseppa Tanda

Il complesso del nuraghe Costa, il maggiore tra quelli noti per la regione storica del Goceano, nella Sardegna centro-settentrionale, è sito nella località di Su Pranigheddu de S’Unighedda, entro i confini del comprensorio montano di Foresta Burgos.

La struttura difensiva si compone di un mastio, almeno tre torri ad addizione concentrica (Si individua, infatti, coperta dall’esteso crollo, una terza torre, a Nord del mastio) ed un cortile centrale e si caratterizza per un poderoso rifascio dei paramenti murari esterni.

Il mastio è costruito in basalto, con massi poligonali alla base e massi sub-quadrati accuratamente disposti in filari sulla parte superiore. Si accede all’interno tramite un’apertura rettangolare orientata ad Est che immette in un corridoio lungo 4 m con scala elicoidale sulla sinistra, sul fondo del quale vi è una camera ingombra di materialedi crollo. L’altezza residua è di 14 m.

Il cortile presenta una planimetria semicircolare; in esso si aprono gli ingressi alle torri aggiunte ed alla torre centrale.

Sia il nuraghe che l’adiacente villaggio, composto da una trentina di capanne ad icnografia prevalentemente circolare, costruite con l’uso di conci basaltici giustapposti a secco, sono inscritti entro una possente muraglia recintoria realizzata in blocchi del suddetto litotipo vulcanico,  lunga circa 80 m, con uno spessore medio di 2 m ed un’altezza massima residua di almeno 3 m. La sua parte sommitale è dotata di un camminamento di ronda largo 1,40 m mentre il perimetro risulta interrotto in tre punti da altrettante torri.

Gli scavi archeologici svoltisi tra il 2004 ed il 2005 nel villaggio del nuraghe Costa nell’ambito del progetto di ricerca del C.I.P.P.M teso ad indagare le dinamiche del popolamento, dei modi di occupazione del territorio e dei veicoli di trasmissione culturale dal Neolitico all’età post-medievale nell’Alta, Media e Bassa Valle del Tirso, hanno consentito di mettere in luce un agglomerato capannicolo costituito dalle strutture nn. 4, 7, 7a e 8, tutte fatte oggetto di scavo stratigrafico al pari dell’ambiente n. 9, quest’ultimo di precipua funzione cultuale. L’isolato si contraddistingue per la presenza di apprestamenti murari di raccordo tra le quattro abitazioni, oltre che per l’evidenza di alcuni ambienti di disimpegno e di un unico ingresso aperto sul lato di Ponente. Di grande rilievo è la costruzione n. 7, adibita, presumibilmente ad abitazione di un personaggio di spicco, che ha restituito campioni di carbone provenienti da un focolare e alcuni manufatti metallici del massimo interesse scientifico.
Le datazioni radiometriche ottenute attraverso l’analisi al  14C di un campione di questi carboni, indicano un orizzonte cronologico dell’età del Ferro analogo a quello rilevato, attraverso una serie di datazioni fortemente coerenti tra loro, presso la struttura n. 7 di Iloi-Sedilo che, rialzando i termini tradizionali, rimonta nella sostanza al X sec. a.C. (Tanda  et al  ., 2012 p. 882). Concordemente, nella capanna n. 4, l’unità stratigrafica US4, ha restituito fittili riferibili al suddetto periodo protostorico quali ciotole carenate, anse a gomito rovescio, olle ad orlo ingrossato e frammenti di boccale. Ad essi si aggiungono una lesina ed

una fibula metallica.

Fonte: G.Tanda – Una fibula villanoviana dal nuraghe Costa (Burgos-SS): archeologia e prospezioni archeominerarie nel territorio del Goceano

https://www.academia.edu/78613826/Una_fibula_villanoviana_dal_nuraghe_Costa_Burgos_SS_archeologia_e_prospezioni_archeominerarie_nel_territorio_del_Goceano

 

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