Padria: nuraghe Longu

 

 

Nuraghe Longu, Padria

 

Dall’abitato di Padria, costeggiando il campo sportivo, si segue la strada appositamente costruita per circa 2 km. 

Il nuraghe, in posizione estremamente dominante, è senza dubbio il monumento meglio conservato del territorio. E in blocchi basaltici di media pezzatura, assai ben lavorati. L’ingresso, orientato E-NE, è sopraelevato di circa cm 50 rispetto all’attuale piano di campagna. Il corridoio, lungo ca m 4,00, è coperto ad ogiva con un rapido innalzamento rispetto all’architrave di ingresso (h m 2,30-4,20). La camera circolare conserva intatta la copertura a tholos (h m 7,00 ca.).

Sulla destra si apre una nicchia, mentre sulla sinistra è la scala, il cui accesso è notevolmente rialzato rispetto al pavimento della camera. La scala sale verso sinistra e con 22 gradini conduce fino al secondo piano ingombro del crollo della copertura. Sul lato SE, a fianco dell’apertura della scala, si apre una finestra architravata con copertura a ogiva.

Il primitivo impianto monotorre subì aggiunte di notevole entità. Sui lati E e S furono costruite due torri, oggi noCevolmente distrutte e interrate; esse furono unite tra di loro e collegate col corpo centrale da un muro di rifascio sui lati N, O e S.

Di fronte al primitivo ingresso venne a crearsi un irregolare cortile con due accesi: l’uno, lungo quasi tre metri, di cui è visibile l’architrave esterno e quello interno, che non è chiaro dove conducesse; l’altro, lungo oltre due metri, che porta alla torre E. Sulla destra dell’ingresso, un muro di media pezzatura si appoggia (così come il rifascio) alla torre principale; ha andamento irregolare e pare ricongiungersi, sul lato N, al muro di rifascio stesso (il crollo su questo lato non permette di essere più precisi).

Numerose sono le strutture abitative che si individuano nell’arca circostante il monumento (in particolare a S e SE)

Testo tratto da: PADRIA -IL MUSEO E IL TERRITORIO, di Francesca Galli

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