Ossi: domus de janas di Littos Longos

 

Domus de janas di Littos Longos, Ossi

È stata oggetto di uno scavo archeologico nel 1985 (studio dell’architettura e dei materiali in MORAVETTI 1990).

È costituita da un dromos (A-B) provvisto di padiglione cui segue una anticella (C), un vano centrale (D) di disimpegno dal quale si accede ad altre quattro celle due delle quali, in coppia, sullo stesso asse e intercomunicanti (E-F) mentre altre due si aprono isolate in altrettante pareti del vano (G-H).

Il dromos presenta una parte scoperta ed un breve tratto “a padiglione” davanti all’ingresso della tomba che, per la presenza di significativi elementi architettonici e culturali, appare concepito come vano a sé stante: quattro corna inscritte, di tipo retto-ortogonale sono scolpite nello spessore roccioso che delimita l’ingresso al padiglione (tipo A, TANDA 1977).

Le pareti laterali del padiglione, inoltre, sono decorate da una cor- nice in rilievo piatto, erosa, che ne delimita il perimetro formando due ampi pannelli quadrangolari; lo stesso motivo si riscontra sotto la linea del soffitto della parete di fondo che, alla base, presenta un doppio zoccolo a disposizione scalare. Nella stessa parete, al centro di una ampia cornice ribassata, si apre il portello di ingresso alla tomba: presenta luce rettangolare ed è segnato ai lati da un doppio rincasso mentre la parte superiore è sormontata da una sorta di architrave in negativo sul quale sono presenti tre corniformi, anch’essi in stile retto-ortogonale. Le pareti del vano erano dipinte in ocra rossa.

L’anticella (C) presenta pianta subtrapezoidale, soffitto piano, angoli e spigoli arrotondati, piano pavimentale allo stesso livello del padiglione: la superficie della roccia, appare profondamente alterata. Nella parete di fondo, coassiale all’ingresso, si apre il portello d’accesso alla cella d; appena rialzato (m.0,12), presenta luce rettangolare con doppi rincassi laterali inquadrato da una cornice quadrangolare a piano ribassato, sormontato da un architrave a lieve sbalzo.

La cella D, di pianta quadrangolare, con angoli e spigoli arrotondati presenta sotto il portello un gradino di forma vagamente tronco- conica per superare il notevole dislivello tra soglia e pavimento (m.0,50): quest’ultimo è a un livello inferiore rispetto agli ambienti citati, oltre ad essere lievemente rialzato per circa un terzo della superficie, nel tratto adiacente alla parete di fondo. Il soffitto, piano, tende ad abbassarsi verso l’ingresso: cedendo, nell’angolo di raccordo tra le pareti NE-NW, ha creato un’apertura semicircolare, ora risarcita.

Da un portello aperto nella parete S-E, rettangolare con rincassi laterali, sormontato da due corniformi, si accede alla cella E che presenta pianta subrettangolare, anch’essa con angoli e spigoli arrotondati, pareti leggermente rientranti e soffitto piano. Ciò che caratterizza questo vano sono due setti divisori in rilievo paralleli e distanti tra loro m. 0,48-0,52 in corrispondenza del portello d’ingresso. A. Moravetti, al quale si deve, oltre lo scavo, l’esegesi dell’ipogeo, ritiene che questa sorta di corridoio fra i setti sia posteriore, da connettere forse con lo scavo della cella F difficilmente agibile altrimenti (altezza fra i setti e il soffitto m.1,10). La cella F presenta pianta subrettangolare, lati lievemente obliqui e parete di fondo curvilinea, soffitto piano (h. 1,06-1,16).

Alla cella G si accede dal vano D, attraverso un portello che a differenza degli altri è eccentrico rispetto alla parete forse per un inserimento più tardo; nell’angolo fra le pareti N-W/S-W il soffitto è crollato e si è provveduto a reintegrarlo.

La cella H, cui si accede dalla cella D, presenta portello rialzato (m.0,50)) con rincassi laterali e architrave a sbalzo: il vano presenta pianta rettangolare con dimensione maggiore trasversale, soffitto piano, angoli arrotondati. Nel pavimento, sotto il portello, è una coppella.

Benché nello schema planimetrico si sia ipotizzata l’aggiunta all’impianto a T dei vani F e G, l’ipogeo è stato ascritto interamente alla cultura Ozieri.

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 Littos Longos: planimetria e sezione

Testo tratto da

Necropoli ipogeiche di S’Adde ‘e Asile e Noeddale (Ossi)

di Pina Maria Derudas

 

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