Nùivi – Nulvi: pozzo sacro di Irru

 

 

Pozzo sacro di Irru, Nulvi

Situato a circa un chilometro in direzione est rispetto al centro abitato di Nulvi, il complesso archeologico di Irru comprende un vasto insediamento, con nuraghe, villaggio e sepolture e un pozzo sacro. Nell’area di proprietà pubblica sono presenti il pozzo sacro, il settore occidentale dell’antemurale del nuraghe, parte dell’insediamento e alcune sepolture

La struttura più interessante è il pozzo sacro. È realizzato in pietra calcarea finemente lavorata e ha dimensioni imponenti: 16 m di lunghezza per 7,5 m di larghezza. L’ingresso è costituito da un vestibolo lastricato su due diversi livelli: il primo atrio, ha sul piano pavimentale una piccola conca circolare e una canaletta che scarica in una vasca, posta all’esterno del monumento; il secondo atrio, più in alto, ha canaletta centrale per il deflusso delle acque. Da qui si accede alla camera circolare del pozzo, profonda 4,5 m e costruita in opera isodoma, cioè con blocchi levigati, disposti a filari regolari di uguale altezza. Per la raffinatissima tecnica costruttiva e per la presenza delle bugne nei conci, il pozzo sacro di Nulvi trova significativi raffronti con il pozzo sacro del Predio Canopoli e alla fonte sacra di Niedda a Perfugas

I reperti, recuperati durante gli scavi della Soprintendenza (1990-91), spaziano dal periodo nuragico fino all’epoca bizantina e tracce di riutilizzo si hanno anche nel nuraghe e nell’insediamento. Spiccano per la raffinatezza nella lavorazione i reperti in pietra: una testa d’ariete; numerosi conci con piccole bugne in rilievo, altri di forma triangolare che segnavano la parte sommitale della copertura dell’atrio, a doppio spiovente; infine vari frammenti di modelli di nuraghe, simili a quelli rinvenuti a Mont’e Prama, con un’alta torre centrale e quattro esili torrette laterali. Il pozzo è stato riutilizzato nel corso delle epoche successive, fino ad età bizantina. Negli strati più tardi, ascrivibili ad epoca bizantina, sono stati rinvenuti vasellame e resti animali, forse pasti ritualiche documentano la cristianizzazione di un luogo di culto pagano dedicato alle Acque

Il complesso di Irru dovette godere, per la sua posizione geografica in zone interne e pianeggianti, in prossimità di un corso d’acqua e lungo i tracciati di penetrazione, di una notevole importanza, dotato di una economia di robusta consistenza e di un tenore di vita tale da potersi permettere la costruzione di un articolato e ricco tempio a pozzo nonché scambi di prodotti con il mercato esterno.

Testo tratto da: RELAZIONE SUL PROVVEDIMENTO DI TUTELA DIRETTA DEL COMPLESSO ARCHEOLOGICO DI IRRU (NULVI) 

https://sardegna.beniculturali.it/getFile.php?id=12825

 

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