Tomba dei giganti Pascaredda, Calangianus
Autrice: Viviana Pinna
Il monumento, ubicato nel Comune di Calangianus, è inserito nello splendido scenario della campagna gallurese, si presenta con la magnificenza degli ortostati, rigorosamente in granito, che costituiscono i bracci dell’esedra, se ne contano nove nella parte sinistra e dieci in quella destra e si mostrano con un‘altezza digradante partendo dalla stele centrale, alla quale manca la parte sommitale.
Il tumulo retrostante riveste interamente il corridoio sepolcrale lasciando visibile solamente la sequenza di tredici lastroni granitici della copertura della camera. Questo tumulo si addossa alle lastre verticali dell’esedra in graduale accumulo di pietrame. A metà delle lastre di copertura si nota uno spazio vuoto, posizionato tra due di queste diversamente sagomate: una mostra la superficie sbiecata in direzione dello spazio vuoto, l‘altra presenta una scanalatura che corre per tutta la sua estensione. Queste caratteristiche, e la loro disposizione, hanno fatto pensare che fossero realizzate per ospitare un elemento mobile funzionale al seppellimento dei defunti, probabilmente una specie di botola che poteva essere agevolmente aperta e richiusa in qualsiasi momento.
Il fatto che tale parte non sia più presente fa propendere per un elemento ligneo, perciò deperibile col passare del tempo. Il corpo murario della tomba consta di una struttura rettangolare con angoli smussati, la muratura è data da filari di pietre di medie e piccole dimensioni. Il corridoio si compone di lastre verticali e il piano della camera è quasi completamente pavimentato. In fondo al corridoio si trova una lastra inserita trasversalmente nella muratura che divide lo spazio in due piani e va a formare una sorta di edicola. L’intervento di scavo è stato eseguito nel 1997 a cura dell’allora Soprintendenza per Beni Archeologici di Sassari e diretto dall’archeologa Angela Antona.
https://www.academia.edu/44289740/Pinna_Notizie_and_Scavi_Pascaredda