Buddusò: area archeologica di Loelle

 

 

Area archeologica di Loelle, Buddusò

 

L’area archeologica di Loelle è situata in un paesaggio granitico e boschivo, nell’altopiano di Buddusò, a breve distanza dalle sorgenti del Tirso.

Il sito è formato da un nuraghe complesso, intorno al quale sorgeva un abitato di capanne circolari, mentre a breve distanza, dall’altro lato della strada, sono presenti i resti di due tombe di giganti; della probabile presenza di un pozzo si hanno solo vaghe notizie.

Un piccolo dolmen, ubicato a breve distanza dal nuraghe, testimonia la frequentazione dell’area durante il periodo preistorico.

Il monumento principale, dalla struttura particolare, sfrutta ampiamente un grosso affioramento di roccia granitica: la torre centrale, a tholos, svettava sulla sommità del rilievo, mentre alla base un imponente bastione trilobato, percorso unicamente da corridoi e scale, avvolgeva l’affioramento di roccia.

Il bastione non presenta, al livello di base, alcun ambiente ma soltanto un’apertura decentrata sul lato destro, rivolta a Sud, che introduce direttamente nella scala che sale al livello superiore; qui,

un lungo corridoio trasversale, provvisto di feritoie ed attualmente a cielo aperto, corre parallelo al profilo del bastione e, dopo aver attraversato uno stretto ambiente semiellittico, termina, dopo una curva ed un’ulteriore scala discendente, in un secondo vano semiellittico posto ad un livello più basso.

Lungo il suo percorso, il corridoio incontra, sulla destra, il vano della scala che sale alla sommità dell’affioramento granitico e che conduceva alla piccola, ed unica, torre nuragica in funzione di mastio.

La torre (diametro max. m 9,50) si presenta oggi ridotta a pochi filari (alt. max. m 2,10) e leggibile parzialmente nella sua struttura di base.

Il corridoio d’ingresso, con nicchia e vano-scala, introduceva in una camera circolare provvista di almeno due nicchie laterali.

Un altro ambiente, non in comunicazione con gli altri vani dell’edificio, è ricavato alla base del lato destro del bastione, utilizzando una spaccatura naturale della roccia integrata con muri a filari e dotata di una copertura a tholos.

Testo tratto da “La Sardegna Nuragica” , a cura di Alberto Moravetti, Paolo Melis, Lavinia Foddai, Elisabetta Alba

http://www.sardegnadigitallibrary.it/documenti/17_27_20180611131452.pdf

 

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