Sèneghe – Seneghe: nuraghe Masu Maiore

 

 

Nuraghe Masu Maiore, Seneghe

 

Il nuraghe Mesu Maiore o Masu Maiore sorge sul ciglio di un modesto altopiano ad un’altitudine di 227 m s.l.m. e ad una distanza di poco più di un Km in linea d’aria in direzione Ovest dall’abitato di Seneghe. Si tratta di un nuraghe di tipo complesso quadrilobato, edificato in blocchi di basalto locale grezzi o sommariamente sbozzati, con una torre principale e quattro torri aggiunte collegate tra loro da cortine murarie. Le torri sporgono dal bastione per circa . dando allo stesso un profilo retto-curvilineo. All’interno del corpo dell’edificio, di fronte alla torre principale, si apre uno stretto cortile di forma ellittica lungo 8,06 m e largo, nella zona centrale, 2,40 m. L’intero edificio ha la forma di un rombo irregolare con lati di 25,24×21 ,80 m. La torre principale alta, allo stato attuale, circa 9 m dal piano di calpestio, era originariamente articolata su due livelli uniti da una scala elicoidale. Del secondo livello, in buona parte crollato, rimane visibile un grande finestrone di forma rettangolare munito di architrave monolitico. Il livello inferiore, invece, si presenta integro, con ingresso orientato a Sud-Est. L’accesso all’interno della torre è garantito dall’ampio finestrino di scarico (0,50×0,60 m) che si apre sul cortile e consente il passaggio di una persona accasciata, mentre l’ingresso originario è completamente interrato. Dall’ingresso si accede ad un andito, lungo circa 4 m e coperto ad ogiva. Immediatamente a sinistra dopo l’ingresso si apre il vano, anch’esso in buona parte interrato, per l’accesso alla scala elicoidale che conduceva al piano superiore. Dall’andito si accede direttamente alla camera interna (diametro 3,92 m) munita di copertura a tholos integra, alta poco più di 5 m dal piano di calpestio attuale. All’interno della stessa camera, in direzione Nord-Est si apre una nicchia.

Il monumento poggia in parte su un affioramento roccioso naturale e in parte sull’ultimo lembo di un pianoro. Quest’ultima porzione, quella settentrionale, è quella meglio conservata, mentre la parte restante si conserva in mediocri o cattive condizioni. La parte sud-occidentale del monumento sorge sull’affioramento roccioso naturale e sotto lo stesso si trova un salto di quota notevole, tale da aver richiesto ai costruttori di cercare di ovviare al problema con l’edificazione di un muro contenitivo lungo circa 5 m allo stato attuale. Il muro contenitivo sorge proprio ai piedi della torre secondaria a Sud-Ovest, quella che si distingue dalle altre per ampiezza e per inserimento generale nel complesso dell’edificio: la regolarità del rombo costituito dallo stesso viene meno proprio in questo settore. Resta il dubbio se questa caratteristica sia una scelta voluta al momento della costruzione, per adattamento alle irregolarità del suolo, oppure se tale situazione sia dovuta ad un intervento di ricostruzione parziale seguita a crolli o cedimenti di parte dell’edificio. Colpisce in ogni caso anche la dinamica attuale dei crolli che hanno interessato le strutture. Crolli che interessano in maniera evidente i settori Sud-Est e Sud- Ovest del grande nuraghe complesso, mentre agiscono in modo marginale nel settore settentrionale, saldamente poggiato sul pianoro. Il notevole interro di almeno due metri a cui è sottoposto il monumento impedisce una lettura più dettagliata dello stesso che si presenta comunque tra i più rilevanti del territorio.

Il Mesu Maiore trova confronti con i nuraghi di tipo quadrilobato a schema retto-curvilineo tipico della Sardegna centro-meridionale: in primo luogo il celebre Su Nuraxi (Barumini), ma per restare in ambito territoriale più prossimo al nostro, Nuraghe Tradori (Narbolia, Nuraghe Tunis (Narbolia), Nuraghe Araganzola (Narbolia), Nuraghe Zoddias (Narbolia), Nuraghe Procus (Narbolia), Nuraghe Nuracale – Scano Montiferro, nonché con il vicino Nuraghe Maganzosa (Seneghe). Si differenzia invece per schema planimetrico dal pur prossimo quadrilobato Sinzimurreddus (Seneghe)36. Attorno al nuraghe, in particolare in direzione Nord ed Est dallo stesso, si notano i resti di un abitato con pietrame sparso relativo a strutture distrutte e allineamenti murari curvi e rettilinei affioranti sul piano di campagna. I materiali di superficie testimoniano di una importante fase nuragica del Bronzo finale/primo Ferro (XIII-VIII sec. a.C.) alla quale seguono le fasi punica, romana repubblicana, imperiale e tardoantica.

Fonte: PAESAGGI NURAGICI DEL MONTIFERRU MERIDIONALE: NUOVI DATI DAL TERRITORIO DI SENEGHE (OR)

https://web.archive.org/web/20100817034317/http://www.archeologiasarda.com/Nur_maso_majore_seneghe.asp

 

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