Sedilo: area archeologica di Iloi

 

 

Area archeologica di Iloi, Sedilo

 

L’area archeologica si sviluppa all’estremità Sud-orientale dell’altopiano basaltico di Abbasanta, affacciata sul bordo di un pianoro che domina la sottostante valle del Tirso, ora occupata dal bacino artificiale del lago Omodeo.

Il sito nuragico è costituito da un nuraghe, un villaggio e due tombe di giganti. Un piccolo dolmen, presente nella fitta vegetazione che circonda il villaggio nuragico, potrebbe documentare una fase preistorica di frequentazione dell’area.

Il nuraghe è di tipo complesso, con un bastione trilobato che tuttavia ingloba, nel lato occidentale, una grossa struttura di forma vagamente trapezoidale, probabilmente un più antico protonuraghe, che ha dato origine all’insediamento.

Sulle alte cortine del bastione (alt. massima 5 metri), emerge per circa 2,50 metri la parte superiore di un mastio circolare: purtroppo, i crolli e l’interramento impediscono di valutare qualsiasi dettaglio della struttura interna della torre principale, così come anche del protonuraghe inglobato nel bastione.

Analogamente, i crolli non consentono di individuare l’ingresso al complesso, che si suppone a Sud-Est; delle torri angolari, si conserva abbastanza bene solo quella orientale, con ingresso architravato che introduce, dopo un brevissimo andito, in una camera circolare ancora coperta a tholos (altezza m 5,40), con una nicchia affrontata all’ingresso.

Sopraelevato, a sinistra dell’ingresso, è invece un angusto accesso oggi ingombro di macerie, che doveva comunicare con l’ingresso al bastione o forse salire ai livelli superiori delle cortine.

La torre Nord, quella del retro-prospetto, è anch’essa ingombra di macerie ed è difficile stabilire quale fosse l’accesso, ma vi sono comunque tracce di un corridoio che la doveva mettere in comunicazione con il corpo trapezoidale.

Il nuraghe è circondato da un esteso villaggio di capanne circolari, oggetto di recenti scavi, alcune delle quali strutturate in agglomerati che formano capanne a settori, come le strutture 6 e 7, ubicate ai margini Nord-Est dell’abitato.

L’area funeraria è ubicata poco a Sud del nuraghe, sul bordo del pianoro, con suggestiva vista sulla vallata sottostante: si compone di due tombe di giganti, edificate parallelamente a 25 metri di distanza l’una dall’altra.

La tomba II, del tipo isodomo, realizzata in pietre basaltiche perfettamente lavorate, ha una lunghezza complessiva di circa 10 metri. Il corpo tombale, absidato, è orientato lungo l’asse Nord-Sud, con facciata rivolta verso la vallata a meridione, e poggia su una bassa crepidine di base.

Il paramento esterno è realizzato con blocchi orizzontali ben sagomati e lievemente inclinati verso l’interno; non si sono conservati i livelli superiori che probabilmente dovevano essere costruiti con filari di lastre di dimensioni decrescenti.

Anche la camera funeraria, rettangolare (lunga m 4,70), era marginata da lastre orizzontali di base, ugualmente ben lavorate e poste in opera in maniera ordinata; il pavimento era lastricato con molta cura.

La facciata era realizzata a filari, come anche le due ali dell’ampia esedra (13 metri di larghezza) delineate da grandi lastre di base sormontate da filari di pietre di minori dimensioni; l’ingresso, in questo caso, era scolpito in un’unica lastra, alla base della fronte.

L’esedra in origine culminava sull’asse dell’ingresso con il concio trapezoidale a dentelli, rinvenuto riverso al suolo; a breve distanza, venne anche ritrovata la pietra destinata a chiudere il portello, con risega per l’alloggiamento nell’apertura. Della tomba I, ubicata più a Est della II, si conserva la camera funeraria e parte dell’esedra.

Testo tratto da “La Sardegna Nuragica” , a cura di Alberto Moravetti, Paolo Melis, Lavinia Foddai, Elisabetta Alba

http://www.sardegnadigitallibrary.it/documenti/17_27_20180611131452.pdf

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