Samugheo: nuraghe Perda Arrubia

 

 

 

Nuraghe Perda Arrubia, Samugheo

Si erge in località Puddargiu, a quota di m 497, su d’un poggio che domina la valle del riu Noèdde affluente del riu Accòro, ridente di vigneti, di frutteti e popolato di case rurali.

È un nuraghe monotorre, circolare del diametro di m 12, con l’ingresso volto a Sudest; la porta di questo, a sezione trapezia, larga m 1 e alta 1,55, è sormontata da pietra d’architrave di m 1,60 x 0,52 x 0,70 alleggerita da uno spiraglio rettangolare di m 0,37 x 0,15/0,20. L’andito retrostante alla porta, di m 4,50 di lunghezza x 1,40 di larghezza, va elevandosi dal vano d’ingresso allo sfocio nella camera dove raggiunge l’altezza di m 3,10; le pareti sono costituite da 9 file aggettanti di pietre, il soffitto da corte lastre piane, il tutto definito in una sezione ogivale ben evidente sul profilo della camera. L’andito stesso, a 2 metri dalla porta esterna, riceve le aperture della scala (a destra) e della garetta (a sinistra). La scala, di m 1,10 di larghezza x 2,90 d’altezza con 7 file di blocchi e architrave a fil d’andito, gira da sinistra a destra con 6 gradini in evidenza e per il resto ostruita e porta al terrazzo sfociandovi, ristretta nel vano a m 0,70 di larghezza, dopo un percorso di m 5,50. La garetta, di pianta angolare con fianchi curvilinei a 6 file di pietre, misura m 0,70 di larghezza (all’apertura) x 2,10 di profondità; è alta all’apertura sull’andito, di sezione trapezoidale, m 1,95. La camera “a tholos”, del diametro basale di m 4,85/4,75, va restringendosi a ogiva e si eleva fino all’altezza residua di m 4,80/5,15; in alto si apre ora in un occhio circolare di m 3,50, a causa del crollo dei giri finali e della serraglia della cupola. Intorno alla camera si dispongono in croce non regolare tre nicchie. L’una sul fondo, disassiale però rispetto all’andito d’ingresso, di piano trapezoidale e di sezione ogivale, misura m 1,20/1,55 di larghezza x 1,72 di profondità x 2,35; le altre, laterali, di piano a tre quarti di cerchio e con sezione trapezoidale all’apertura: la destra di m 0,95/1,60 x 1,85 x 2,15 e la sinistra di m 1/1,20 x 1,35 x 2. Le nicchie, come la scala e la garetta, si rilevano con una soglia sul piano del pavimento. La torre, con muri inclinati di 10°, si conserva all’esterno per l’altezza residua massima di m 5,30 (a Nord); il profilo murario varia dalla cadenza rigida (tav. VIII, 3) a quella convessa, a Nord. La disposizione del paramento, in granito, è irregolare; l’ordinamento a filari si presenta discontinuo, a tratti non è per nulla rispettato facendosi luogo a una struttura a “congerie”. Le pietre sono di forma varia: poliedrica, tondeggiante, ellittica, più raramente subquadrata, con zeppe di granito e di trachite; misurano (alla base) m 1 x 0,45; 1,35 x 0,50; 0,60 x 0,35; 0,76 x 0,40; 0,87 x 0,40; 0,80 x 0,45. Nella parte elevata della torre, sopra il paramento rozzo correva un paramento terso e liscio a una o più file di blocchi trachitici spianati a scalpello, della nota foggia a cuneo (v. Barùmini, Sarròch etc.). Sono pietre, di trachite rossa e grigiastra portata da lontano, forse dall’altopiano di Samughèo, di m 0,40 di faccia a vista x 0,17 d’altezza x 0,45 di profondità in muro. Anche la struttura delle pareti della tholos non è regolare.

Alla disposizione a filari (fino a 13 nel tratto della nicchia laterale destra) segue, in altra parte del giro, una sovrapposizione di blocchi piuttosto confusa. Il maggior numero delle pietre risulta messo in opera senza lavorazione, con la faccia in evidenza quale determinata dal taglio operato nella cava, per il resto d’aspetto scabro, al naturale. Le forme ripetono quelle del paramento esterno, vi è di diverso un uso frequente di zeppe e l’impiego della malta di fango. Le pietre sono più grosse alla base (m 0,70 x 0,50; 1,10 x 0,50; 0,50 x 0,40; 0,40 x 0,37; 1,20 x 0,50; 1 x 0,50) e vanno diminuendo di dimensioni e di peso verso la sommità dell’ogiva.

A Sudest del nuraghe, a 35 m di distanza su un ripiano più in basso, si osservano i resti d’una tomba di giganti, coeva alla torre. Si può ricostruire una lunghezza del corpo esterno di fabbrica di m 20 circa, mentre il corridoio, di m 1,10 di larghezza basale x 0,40 di altezza apparente, si segue per la lunghezza di m 14,50. L’orientamento del corridoio è in senso Nordnordovest-sudsudest, l’esedra antistante è da supporsi a Sudsudest, all’estremità del dromos dove si osservano ancora in posto enormi lastroni di copertura del soffitto piattabandato: m 1,05 di lunghezza x 1,90 di larghezza x 0,37 di spessore; 1 x 0,60 x 0,30; nel corridoio si possono misurare anche le pietre delle fiancate, ridotte al filare di base, di forma subquadrata alcune ed altre di taglio simile a quelle adoperate nel vicino nuraghe (m 0,60 x 0,45 x 0,30; 0,40 x 0,40; 0,70 x 0,40; 1 x 0,40). La tomba è stata fatta oggetto di scavi clandestini alla ricerca del tesoro, ma forse l’intero deposito non è stato asportato. Più giù della tomba, lungo la pendice verso la strada da Samughèo ad Atzara si raccolgono frammenti di stoviglie romane, fra cui esempi pseudoaretini: indizi che nel luogo dell’antico abitato nuragico continuò a sopravvivere un piccolo centro rurale in età storica.

FONTE: G.Lillu – I NURAGHI Torri preistoriche di Sardegna

 

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