Tomba dei giganti Perdu Cossu I, Norbello
Della tomba si conservano le strutture di base del corpo allungato e dell‘esedra, in gran parte private dei lastroni di paramento che sono stati asportati e reimpiegati nei muri di recinzione.
Il corpo principale è delimitato alla base da un ampio gradone sporgente, simile a quello della tomba di Tanca ‘e Suei ma costituito da due distinti filari di blocchi di grandi dimensioni, di cui quello esterno si presenta mu tilo nella parte absidale; il doppio gradone, insieme all‘esedra poco pronunciata, dà al monumento proporzioni assai tozze. La struttura muraria che abbraccia il vano allungato della galleria funeraria è costituita da filari di pietre grezze di dimensioni medie e piccole; le intercapedini fra i due filari del gradone e il nucleo murario sono riempite di pietrame minuto.
In origine, il rivestimento esterno dell‘intera struttura era composto da lastre regolari appoggiate con leggera inclinazione alle murature di rivestimento della camera. Prima dello scavo, molti blocchi e lastre pertinenti al paramento esterno dell‘edificio, di forma regolare e con la faccia a vista e i bordi accuratamente lisciati, giacevano rovesciati sul fianco sinistro del la tomba e sul braccio sinistro dell‘esedra. È stato impossibile ricomporre i paramenti smembrati, due lastroni coricati sul tratto mediano della fiancata sinistra sono stati raddrizzati, mentre due conci arcuati sono stati ricollocati nell‘abside, anche se forse non nella posizione originaria. Il concio terminale della struttura absidale, di forma semitroncoconica, mostra che l‘edificio aveva sezione trasversa trapezoidale con l‘estradosso superiore piatto.
L‘esedra, rivolta a Est, mostra il nucleo murario di pietre grezze lasciato a vista dalla rimozione degli ortostati di paramento; si conservano solo le due lastre delimitanti il portello d‘ingresso, originariamente architravato
Davanti all‘ingresso si conserva la soglia in pietra; invece il pavimento della galleria è stato interamente rimosso. Dopo il breve corridoio, si apre la camera funeraria molto corta; le pareti interne sono costituite da ortostati verticali di forma regolare, con la faccia a vista e il bordo superiore lisciati, di altezza non costante ma mediamente piuttosto bassa; mancano sia i filari che dovevano sovrapporsi agli ortostati, sia le coperture, così che non è possibile stabilire l‘originaria sezione trasversa del vano.
Nel settore sinistro dell‘esedra lo scavo ha messo in luce alcune pietre formanti parte di un piccolo circolo, fra le quali sono stati raccolti due frammenti ceramici; questa struttura, benchè incompleta, sembra richiamare in forma semplificata i circoli di pietre presenti presso le tombe di Sa Domu ‘e s‘Orcu o Is Concas – Quartucciu e di San Cosimo – Gonnosfanadiga.
Anche il sottile strato di terra che copriva la roccia nell‘esedra ha resti tuito pochi frammenti sparsi di ceramica nuragica; alcuni cocci erano con tenuti in un cumulo di terra posto a pochi metri dall‘ingresso, evidentemente prodotto dallo scarico della terra di risulta dello scavo del 1914. La galleria non ha restituito alcun elemento di corredo; pochi frammenti ceramici sono stati raccolti nel cumulo di terra sovrapposto ai resti della fiancata destra del monumento, derivante dal vecchio scavo della camera. L‘unico deposito di ceramica nuragica relativamente consistente, ma in assoluto non particolarmente rilevante, è stato recuperato dietro l‘attacco del braccio destro dell‘esedra, un solo frammento viene invece dallo strato adia cente alla fiancata sinistra.
La tomba non ha restituito elementi mobili né strutturali riferibili a un riutilizzo in epoca romana e alto–medievale.
Fonte: USAI A. 1998, Scavi nelle tombe di giganti di Tanca ‘e Suei e di Tanca ‘e Perdu Cossu (Norbello, OR), in Quaderni della Soprintendenza per i Beni Archeologici per le province di Cagliari e Oristano, 15, pp. 122-149.