Nuraghe Oschini, Ghilarza
Grosso quadrilobato, con bastionate per lunghi tratti ottimamente conservate, nascosto in un bosco fitto e invaso dalle piante rampicanti. Le cortine curvilinee a rientrare, che raccordano le quattro torri angolari, lasciano spazio in corrispondenza della fronte del mastio ad un ampio cortile, le cui pareti però (unitamente a quelle della torretta anteriore destra) sono le piú degradate dell‘intero complesso. La torre centrale, del diametro di circa 14 metri, formata da grossi blocchi poligonali di basalto, presenta la parte alta del parametro esterno frontale rovinata; per il resto si mantiene in soddisfacente stato di conservazione. L‘ingresso, ben praticabile, immette nel corridoio (che riceve la scala sulla sinistra) dal quale si giunge alla cella integra, alta circa 7 metri. Dalla nicchia di destra parte uno stretto condotto in salita, che conduce ad un piccolo vano sovrastante il corridoio, la cui cupoletta è oggi parzialmente svettata: sul pavimento, un piccolo caditoio in corrispondenza dell‘inizio della scala d‘andito. Lungo la scala principale, poco prima dell‘attuale sbocco all‘esterno, un profondo pozzetto ricavato nello spessore murario. Non si notano tracce del secondo piano. Delle torri aggiunte, la meglio conservata è quella N, pressochè intatta (mancano gli ul timi filari della pseudovolta): vi si accede dall‘alto della bastionata attraverso una scaletta a gomito. Veramente notevoli le bastionate, alte in alcuni punti anche otto metri sul colmaticcio. L‘altezza massima del nuraghe è di m. 9,50 sul piano di campagna attuale.