Mamujada – Mamoiada: domus de janas e menhir di S’Eredadu

Domus de janas e menhir di S’Eredadu, Mamoiada

 

Piccola tomba monocellulare ricavata da un masso di granito erratico puntellato da coppelle naturali e miracolosamente scampata al lavoro degli scalpellini della cava sottostante. Si pensa che in origine le domus de janas fossero due, una però non ha avuto la fortuna di perdurare fino ai giorni nostri. Questa tomba, estremamente prossima labitato, è stata fatta nel tempo luogo di giochi da varie generazioni di bambini (compresa lautrice), di rimessa per la legna, di ricovero per piccoli animali, e stupisce per questo le ottime condizioni in cui si trova nonostante i continui usi da parte degli abitanti del rione. Conosciuta come Sa Conchedda presenta una cella rettangolare distinta in due parti da due costolature risparmiate nelle pareti laterali mentre una canaletta (forse di epoca posteriore) ne segna la soglia dingresso; un foro a sinistra, in prossimità del portello è forse un errore di valutazione dello spessore da parte degli stessi costruttori, mentre allesterno a destra un grande incavo potrebbe essere interpretato come uno scivolo propiziatorio. La particolarità di questa piccola domus  sta nella presenza di tre piccole coppelle esattamente sopra il portello di ingresso che, forse, avevano una finalità propiziatoria, anche se non possiamo escludere il fatto che rappresentino una aggiunta risalente allepoca nuragica, avendo già testimonianza della presenza di tre fori sulla sommità delle steli scolpite nelle lombe ipogeiche a prospetto architettonicoper assolvere alla funzione di alloggiamento di piccoli betili. Queste coppelle, di piccole dimensioni, che misurano rispettivamente cm 5, cm 4 e cm 5 di diametro, sono uniformemente distribuite lungo un arco di circa cm 30

Testo di: Francesca Maria Gregu – La stele di Boeli e la simbologia nella Sardegna prenuragica

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