Irbonu – Ilbono: complesso archeologico di Scerì

 

Complesso archeologico di Scerì, Ilbono

 

 

Come arrivare:

Da Ilbono si prende la strada per Tortolì e si svolta a destra (prima della cantoniera Baunuxi) in una strada segnalata da un cartello per l’area archeologica. Si prosegue sino al cancello (aperto solo negli orari di visita), poi si continua fino ad arrivare al sito. Coordinate:  39°54’14″N 9°35’47″E

Il nuraghe Scerì poggia su un imponente affioramento granitico circondato a SudOvest dal corso del fiume Bau Nuxi. Il complesso archeologico è composto da alcune tombe ipogeiche scavate in massi isolati e da diversi ripari sotto roccia usati durante il Neolitico finale nel terzo millennio a.C. Dagli strati neolitici provengono frammenti ceramici tipici della Cultura San Michele di Ozieri, elementi microlitici in ossidiana, una cote e una pregevole testina in osso di un idoletto raffigurante la Dea Madre. La frequentazione del luogo nel Neolitico è attestata anche dalla presenza nella vallata di massi affioranti decorati da incisioni a cerchi concentrici già documentati in altri siti ogliastrini e nel Nuorese

Il nuraghe Scerì (alt. massima m 9,52) si compone di una torre a tholos adattata alla morfologia della roccia, che in diversi punti diventa parte integrante della muratura

Nel paramento murario esterno, che conserva 11 filari realizzati con blocchi granitici poligonali, si apre un basso ingresso architravato rivolto a oriente che immette in una angusta scala composta di 14 gradini stretti e alti di collegamento al basamento della torre sul punto più alto del colle granitico. In corrispondenza del terzo gradino si apre un piccolo vano con gradini ricavato fra gli spazi della roccia

Alla torre si accede attraverso un alto ingresso (m 2,10) con ampia nicchia laterale e una camera che conserva 10 filari per un’altezza di 5 metri. Dal corridoio parte una scala che residua per 15 gradini. Alcuni cunicoli ricavati nelle pareti irregolari della roccia potevano essere utilizzati come piccoli silos per la conservazione di derrate

All’interno della torre è stata scoperta un’olla a corpo globulare con orlo ingrossato che conteneva una porzione di lingotto di rame di tipo egeo con la tradizionale forma a pelle di bue, documentato in molti monumenti in Ogliastra

All’esterno sono ancora visibili tratti della base dell’antemurale con un im- ponente corridoio e una rampa gradonata, delimitato da muri che originariamente sostenevano delle lastre di copertura disposte a piattabanda. Nello spazio compreso tra il nuraghe e l’antemurale, in un terreno scosceso, sono affiorati i muri di alcune capanne di forma oblunga che hanno inglobato la roccia di base nella muratura. All’esterno dell’antemurale sono stati esplorati diversi ambienti costruiti su piani terrazzati.  I vani, dalle planimetrie oblunghe e semicircolari, sono addossati alle pareti di granito che sostituiscono le stesse pareti e il pavimentoDagli strati archeologici provengono abbondanti frammenti di materiale ceramico, macine integre e frammentarie, pestelli e una cote con foro passante

Tra i contenitori ceramici prevalgono le forme aperte come tegami, in alcuni casi decorati a pettine, e ciotole; le olle, meno numerose, presentano l’orlo ingrossato a sezione angolata

La tipologia dei vasi consente una prima datazione dell’insediamento nuragico alle fasi iniziali del Bronzo recente


FONTE: M.A.Fadda- I tesori dell’archeologia- La Sardegna-  AAVV.  2011

 

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