Nuragus: pozzo sacro di Coni

 

Pozzo sacro di Coni, Nuragus

 

Le attività di ricerca e tutela nel territorio del Comune di Nuragus (CARRADA 2001; TRUDU, MURGIA 2011), a partire dal 2012 si sono focaliz zate su due aree molto prossime, quella di Santa Maria di Valenza e quella di Coni, ove è presente un pozzo sacro di età nuragica. Larea, situata nel foglio 3, mappale 14 (coordinate 39°4641.05°N; 9o 3:19.62E) è direttamente relazionabile con il Nuraghe Santu Millanu, posizionato a distanza di appena 300 m in direzione sudest.

Laccesso è possibile attraverso una lingua di terra risparmiata tra i mappali confinanti, e lo stesso monumento si trova in uno spazio angusto, perché delimitato dai vicini muretti a secco, motivo per il quale è stato richiesto al Comune di Nuragus di acquisire le aree limitrofe per migliorare le condizioni di fruibilità del bene

Poiché il monumento presenta evidenti problemi di carattere strutturale, sono state avviate attività di pulizia dellarea, di concerto con l’amministrazione comunale e le associazioni locali, seguite da una campagna di rilevamento avviata nel 2014 (condotta da Antonio Farina con la direzione scientifica di Nadia Canu), mirata da un lato alla verifica delle condizioni strutturali, dallaltra a una più aggiornata documentazione di tipo grafico: i rilievi del pozzo di Coni sono infatti stati pubblicati da Taramelli nel 1915 e necessitavano di una revisione secondo i criteri correnti, anche a testimonianza delle condizioni in cui versa attualmente il monumento

Segnalato nel 1912 a seguito di lavori agricoli e al ritrovamento di un bronzo figurato (la cosid detta Matriarca in preghiera, attualmente espo sta al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari), il pozzo venne indagato nel 1914 da Taramelli e Nissardi. Lo scavo non restituì altri materiali si gnificativi, oltre al bronzetto precedentemente citato, salvo alcuni vaghi in pasta vitrea e frammenti ceramici (TARAMELLI 1913; TARAMELLI 1915)

Il pozzo (LILLIU 1984), contrariamente al vici no Nuraghe di Santu Millanu, realizzato in pietra calcarea, è realizzato in blocchi basaltici; la vena acquifera attualmente non è presente, ma si è evidenziata nel corso dello scavo praticato nel 1914, quando il reperimento della falda causò la risalita dellacqua fino al livello del piano di campagna. É costituito da un vano daccesso, aperto a nordo vest, a pianta trapezoidale e che immette nel vano scala, costituita da 5 gradini residui.

La tholos del pozzo è conservata per soli 6 filari e manca della copertura. Per ottenere linclinazione della parete, i conci sono disposti in modo da avere la faccia leggermente inclinata verso il basso, ma ciascun filare sporge di qualche millimetro rispetto a quello sottostante, come comunemente avviene nei pozzi sacri. La sporgenza più evidente è quella della risega che caratterizza il primo filare, più alto degli altri e composto da soli tre elementi originari. Tali elementi compongono il fondo del pozzo, a forma concava, quasi semisferica, purtroppo sfon dato in corso di scavo, come si può osservare sia sul posto, sia, soprattutto, nella sezione pubblicata da Taramelli nel 1915. Il lastricato messo in luce intorno al pozzo, oggetto di sondaggio, ha resti tuito una moneta di Claudio il Gotico, che indica un‘avvenuta risistemazione dello stesso nel periodo romano imperiale

Come si è potuto appurare dai nuovi rilievi, la camera del pozzo non è perfetta mente circolare come indicato da Taramelli, ma risulta schiacciata: alla base del pozzo la larghezza massima è di 1,40 m, quella minima 1,22 m, pertanto risulta di forma leggermente ellissoidale

Inoltre la sezione trasversale mostra un marcato slittamento dellaggetto della parete occidentale del vano scala, che si rileva però solo a partire dal secondo filare. Mentre la deformazione del perimetro di base del pozzo, seppure con alcune fratture che potrebbero averne causato un peggioramento, può essere considerata originaria, la deformazione del vano scala è con grande probabilità causata dal terrapieno a scarpata, presente immediatamente a lato del monumento, la cui spinta sta pregiudicando lo stato di conservazione del pozzo, e per il quale è stato programmato di procedere ad un alleggerimento

Sono al momento allo stato di studio, per le finalità di valorizzazione e in particolare per la pannellistica, ipotesi di ricostruzione del monumento, basate in particolare sulle proposte di Ercole Contu (CoNTU 1999)

Fonte:  NADIA CANU, ANTONIO FARINA  Nuragus. Pozzo sacro di Coni. Rilievi 2014

 

https://www.academia.edu/44226314/Nuragus_Pozzo_sacro_di_Coni_Rilievi_2014

 

 

 

 

 

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