Nuragus: nuraghe Santu Millanu

 

Nuraghe Santu Millanu, Nuragus

 

Il nuraghe di Santu Millanu si trova a circa 1,5 km a est del centro abitato di Nuragus, in una zona caratterizzata da una ricca presenza di attestazioni archeologiche, tra cui si annoverano il pozzo sacro di Coni, il nuraghe Valenza e i resti della chiesetta di Santa Maria di Valenza.

Il nuraghe, di cui svetta nella campagna la possente torre centrale costruita in grandi blocchi di calcare, presenta un bastione quadrilobato attualmente quasi completamente interrato. Grazie a un finanziamento della Regione Autonoma della Sardegna (L.R. 20.9.2006, n. 14 Deliberazione n. 48/37 del 17.10.2017) ottenuto dal Comune di Nuragus nel 2020 è stata effettuata una prima campagna di scavo.

I lavori sono stati realizzati dallimpresa Piera Castelli con la direzione lavori dellarch. Francesca Olla e la direzione scientifica della Soprintendenza, che ha curato anche la stesura del progetto in collaborazione con lamministrazione comunale.

Sono stati aperti due saggi di scavo, uno in corrispondenza della torre settentrionale e laltro a sudest del bastione nuragico, dove la conformazione del terreno lasciava ipotizzare che si estendesse il villaggio capannicolo e dove i materiali in dispersione attestavano anche fasi di frequentazione successive al periodo nuragico.

Lintervento nella torre è consistito nella rimozione degli strati superficiali e della parte superiore del crollo, che ha consentito di mettere in evidenza il perimetro della struttura. La torre, di 7 m di diametro, presenta una muratura a doppio paramento in blocchi di calcare ben squadrati, disposti in filari regolari.

Di particolare interesse si è rivelato il secondo saggio, dove è stata individuata e scavata con la collaborazione del servizio di antropologia della Soprintendenza una sepoltura in fossa terragna rivestita e chiusa superiormente con embrici. La tomba ospitava i resti di un inumato di età infantile, da una prima analisi autoptica verosi milmente di 6-7 anni. Unico elemento di corredo era una raffinata fibula a disco in argento con umbone centrale e bordo decorato a traforo con una serie di pelte, che trova un confronto puntua le in un analogo esemplare di VII secolo da Cornus. Verso est larea di sepoltura risulta in parte delimitata da un allineamento di cinque urnette, di cui non si può escludere il prosegui mento oltre il limite del saggio di scavo. Le urnette, di cui si conservano solo le casse, sono tipologicamente riconducibili a età romano imperiale e sono state chiaramente riutilizzate in rapporto allarea sepolcrale bizantina, forse con funzione di delimitazione dello spazio funerario. Nel riuso le facce provviste di decorazione (raffi gurazione di una pinza, motivo a graticcio con elementi romboidali incavati) sono state infatti parzialmente obliterate e una delle urnette è stata addirittura capovolta e poggiata su uno dei lati brevi.

Fonte: Francesca Candillo – Nuragus (SU). Campagna di scavo archeologico al nuraghe Santu Millanu

https://www.academia.edu/49702726/Nuragus_SU_Campagna_di_scavo_archeologico_al_nuraghe_Santu_Millanu

 

 

 

error: Content is protected !!