Barumini: nuraghe Massenti

 

 

Nuraghe Massenti, Barumini

Chiara è invece la pianta del nuraghe Massenti, in opera poliedrica di basalto, si possono individuare dall’alto delle rovine le parti costitutive: due torri contrapposte e un cortile intermedio.

È lo schema di nuraghe plurimo detto a “tancato”, abbastanza diffuso, che si è formato in due periodi di tempo: prima la torre maggiore (Bronzo medio), dopo (Bronzo recente) l’addizione cortile-torre minore. Vi si praticò uno scavo nel secolo scorso, che restituì una bipenne di bronzo, corna di cervo, denti di cinghiale e valve di ostriche eduli. La presenza di cervo e cinghiale suggerisce la vicinanza d’un’area boschiva che si collegava al folto mantello della sovrastante ‘giara’. Riguardo l’aspetto costruttivo abitativo, a parte l’esplicita indicazione data dai nuraghi, va tenuta presente l’esistenza di nuclei elementari di residenza, con poche capanne rotonde a zoccolo di muro a secco e copertura in legno e materiale vegetale. In massima parte questi microvillaggi sono andati distrutti a causa della diffusa e intensa coltivazione agraria. Avanzi esemplificativi ne restano presso il nuraghe Sa Zépara. Qui ai residui murari, come indicatori dell’abitazione, si associa, disperso per vasto tratto di terreno, un abbondante arredo litico di macine, macinelli, pestelli, teste di mazza, una cuspide silicea di giavellotto. Si aggiunge copioso cocciame d’impasto di tipo comune e di qualità più fine, il tutto diffuso per vasto tratto a fior di suolo, nel pendio e al sommo della collina sulla quale sorge il rudere del nuraghe.

Testo tratto da: SU NURAXI DI BARUMINI, di Lilliu Giovanni e Zucca Raimondo Editore: Carlo Delfino editore, Anno: 2005

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