Nuraghe Sa Domu ‘e S’Orcu, Sarroch
Situato in vetta ad una sassosa collina non distante dal mare. Costituisce il migliore esempio del tipo di nuraghe “a tancato” nella sua forma canonica: una torre centrale cui si addossa una struttura muraria longitudinale formata da due cortine convergenti, innestate a dente sul mastio, e racchiudenti un cortile trapezoidale, con all‘estremo opposto una torretta terminale.
Al cortile si accede da un ingresso aperto nella cortina E, che immette in un corridoio (la cui copertura è oggi sostenuta da un pilastrino in cemento) dotato di garitta sulla destra.
La torre originaria, comunemente ritenuta uno degli esempi piú antichi di torre nuragica (soprattutto per la rozzezza del paramento esterno in porfirite e per la notevole altezza della camera in relazione all‘esiguità dello spazio basale) è priva degli ultimi filari di pietre aggettanti. Non presenta vani sussidiari alla base; ma a circa 4 m. di altezza, sulla destra, si apre il vano della scala, del quale, a causa del crollo, resta solo la parte bassa degli stipiti. Con una stretta curva la scala (ne residuano diversi gradini) conduceva alla sommità della torre. Sempre sulla destra, in alto, un profondo nicchione.
Anche nel cortile si ritrova la presenza di nicchie sopraelevate: una è al di sopra del vano d‘accesso al cortile dall‘esterno; un altra nei pressi del punto d‘innesto della parete del cortile con quella della torretta aggiunta. Le pareti interne del cortile sono ben conservate, nonostante che, dopo lo scavo del complesso (risalente al 1924) diversi massi apicali siano caduti all‘interno. E proprio il cortile, insieme alla slanciata camera della torre principale, a costituire la nota di maggiore interesse del monumento.
La torre aggiunta, di dimensioni analoghe all‘altra, presenta l‘ingresso fronti stante a quello del mastio, ed una camera, svettata, priva di vani accessori. L‘esterno del nuraghe è poco significativo anche perchè ancora parzialmente interrato. La massima altezza dell‘edificio è di m. 8,20.
Testo tratto da: M. Sequi, Nuraghi. Manuale per conoscere 90 grandi torri megalitiche della Sardegna, Robbiate, Multigraf, 1985