Gavoi: necropoli di Uniai

 

Necropoli di Uniai, Gavoi

Si tratta di una necropoli costituita da sei domus de janas monocellulari scavate su massi granitici isolati in un’area-quella prossima al santuario di N. S. d’Itria – particolarmente adatta alle attività agricole e al popolamento umano. La presenza di queste tombe conferma dunque, per via indiretta, la frequentazione dell’area durante il Neolitico; presenza attestata, del resto, dall’unico menhir ancora visibile all’interno del santuario, noto anche come “Sa Perda longa”.

Tutte presentano un’unica camera con copertura a forno e un portello di piccole dimensioni ma ben lavorato.

La prima domus presenta la particolarità di essere scavata su un masso erratico che il vento e le piogge atmosferiche hanno trasformato in un tafone. L’accesso alla camera, con copertura a forno, avviene tramite un piccolo portello di forma trapezoidale incorniciato da un profondo invito. Di spalle alla domus sorge un affioramento granitico nel quale sono state scavate ma non portate a termine due domus dejanas, mentre una terza si presenta distrutta da un recente taglio di cava (è infatti visibile solo il fondo della camera).

La domus n. 2 è situata a breve distanza dalla domus n. 1, in direzione sud-ovest, ed è una piccola celletta di forma semicircolare con copertura a forno accessibile tramite un semplice portello rettangolare incorniciato da un breve padiglione arcuato.

La domus n. 3 è situata poco più a nord delle domus nn. 1 e 2. È una grande cella di forma semicircolare, con copertura a forno, accessibile mediante un semplice portello di forma quadrangolare oggi parzialmente interrato: esso si presenta privo di cornice ma risulta sormontato da una risega orizzontale che può essere interpretata come una stilizzazione estrema di un architrave o delle coma taurine.

La domus n. 4, come le altre domus del complesso, si presenta scavata su un masso granitico isolato. La camera, di forma sub circolare con copertura a forno, è accessibile tramite un portello sopraelevato di forma rettangolare, e risulta preceduta da un vestibolo di forma quadrangolare accessibile mediante un’apertura in parte coperta da un altro masso erratico.

La quinta domus è la più occidentale della necropoli. Si tratta di un’unica camera di forma ellissoidale accessibile tramite un portello di forma quadrangolare che presenta ancora residui di ocra rossa; la camera presenta copertura a forno e una piccola falsa porta sulla sinistra, visibile anche da una grande frattura che si è generata nella roccia a destra del portello d’ingresso.

La sesta ed ultima domus è la domus di Corrinzola. Situata più a est delle altre, e raggiungibile dal lato sinistro della strada, è un’unica camera di forma sub circolare scavata nel granito, accessibile tramite un piccolo portello di forma quadrangolare incorniciato da un breve invito.

Fonte: M.Antonietta Mele – Archeologia in Barbagia

 

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