Durgali – Dorgali: tomba dei giganti S’Ena ‘e Thomes

Tomba dei giganti S’Ena ‘e Thomes, Dorgali

 

Ubicato nella valle dell’Isalle, in prossimità del Nuraghe Orrule e non lontano dalla Tomba di giganti di S’Iscra ‘e Lottoni, il monumento, già noto fin dagli inizi del secolo, fu scavato e restaurato nel 1977.

Si tratta di una tomba a struttura dolmenica con stele centinata: la lunghezza complessiva è di m 16,20, mentre la larghezza, misurata nella parte posteriore ove sembra conservarsi un breve tratto di crepidine, risulta di circa 7 metri.

Attualmente, l’esedra presenta una corda di m 10,20 ed una freccia di m 4,20, ed è costituita da lastroni infissi nel terreno a grandezza decrescente dalla stele verso le estremità.

Il corridoio funerario, rettangolare (lungh. m 10,90; largh. m 0,80; m 1,50 di altezza), è costruito con ortostati sormontati da un filare di pietre di piccole e medie dimensioni sul quale poggiava direttamente la copertura, data da grandi lastre disposte a piattabanda: tre erano ancora nella posizione originaria, altre due, invece, erano rovesciate sul fianco della tomba. Il pavimento, completamente rovistato dai clandestini, presentava tracce evidenti di una pavimentazione a lastrine.

La stele (alt. m 3,65; largh. m 2,10; spess. m 0,40), (marginata dalla consueta cornice in rilievo e dal listello trasversale, monolitica e del peso di circa 7 tonnellate), presenta un leggero rigonfiamento nella metà inferiore del lato destro e risulta più spessa nella parte mediana. Il portello ha forma quadrangolare con spigoli arrotondati (alt. m 0,50; largh. m 0,48).

Gli scavi non hanno purtroppo restituito una stratigrafia significativa a causa dello sconvolgimento causato alla tomba e al deposito archeologico dall’impianto, nel sito, di un esteso villaggio di età romana perdurato fino all’alto medioevo. Sono stati rinvenuti materiali fittili della Cultura di Bonnanaro – alla quale deve risalire la costruzione della tomba – e del pieno periodo nuragico, due monete sardo-puniche, un piccolo bronzo di Costantino e vari frammenti di ceramiche romane ed altomedievali.

 

Testo e illustrazione tratti da: “SERRA ORRIOS E I MONUMENTI ARCHEOLOGICI DI DORGALI”, di A.Moravetti

Thomes

 

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